Torino tra pianificazione ordinaria e straordinaria. Venticinque anni di Programmi Urbani Complessi: dal Progetto Pilota Urban “The Gate” a “Urban Barriera di Milano”

    di Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. (Politecnico di Torino)

    Introduzione

    Il presente contributo(1) propone una sintesi dell'esperienza maturata a Torino di trasformazione urbana attraverso i "Programmi Urbani Complessi". In particolare si vuole mettere a fuoco il rapporto tra questi strumenti di intervento straordinario e le pratiche ordinarie di governo del territorio. A partire dal 1989 inizia la prima stagione di programmazione in cui la parola chiave è "complessità" e a cui viene data risposta attraverso l'approccio integrato: coniugare insieme, passando attraverso il territorio, temi di natura economica-occupazionale, sociale e fisica.

    Tra due secoli: la politica urbana a Torino dal 1993 al 2011

    di Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. (Università di Torino) e Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. (Università di Torino)

    Introduzione

    Dal 2003 al 2011 Torino è stata governata da un "regime urbano", ossia da una coalizione informale, coesa e flessibile ad un tempo, tra istituzioni pubbliche multilivello e organizzazioni private facenti capo alla comunità degli affari e delle professioni e al nonprofit. Le forze politiche e sociali che l'hanno diretta hanno condiviso un'agenda di sviluppo urbano e hanno - in modi e forme diverse – più o meno lealmente, intensamente e continuativamente cooperato per realizzarla, elaborando progetti e mobilitando risorse complementari.

    Torino: tra Piano e Mercato. Origine e affermazione del PRG del 1995

    di Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. (Urbanista)

    Introduzione

    Come è più distesamente evidenziato altrove(1), dalla promulgazione della legge urbanistica nazionale (in vigore dal 1942, seppure falcidiata di alcuni articoli basilari),Torino ha approvato due piani regolatori: nel 1959 e nel 1995; ha tentato una proposta nel 1980, non pervenuta però all'approvazione. Si tratta di tre provvedimenti amministrativi, profondamente condizionati dalla cultura politica, propria dei tempi, nei quali sono stati formati.

    EDITORIALE N.33 - Torino tra passato e futuro

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    Quest'anno si compiono esattamente venti anni dall'approvazione del Piano Regolatore Generale di Torino. Era infatti il 1995 quando si concludeva il processo avviatosi nel 1987, con l'incarico ai progettisti Gregotti e Cagnardi, e portato a compimento otto anni dopo a causa dell'instabilità politica che aveva caratterizzato quel periodo fino a portare al commissariamento del Comune.

    EDITORIALE N.30 - Green economy

    di Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. e Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. (IRES Piemonte)

    Lo scorso 23 ottobre l'Unione Europea ha fissato i nuovi obiettivi, al 2030, per la lotta ai cambiamenti climatici, che prevedono (come si afferma nell'articolo di apertura) il raddoppio del taglio dei gas serra rispetto al pacchetto clima-energia 20-20-20. L'Europa (in particolare le nazioni del Nord-Europa) sembra puntare molto sulla green economy come strada per avviare il take-off di un nuovo macro-ciclo di crescita innovativa.

    La sostenibilitá delle destinazioni turistiche attraverso ETIS – European Tourism Indicators System

    diQuesto indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. e Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. (SiTI – Istituto Superiore sui Sistemi Territoriali per l'Innovazione)

    Introduzione

    La collaborazione tra i principali stakeholder è un ingrediente fondamentale per lo sviluppo sostenibile del settore turistico. Nell'odierno complesso ambiente in termini istituzionali ed economici, tutti gli attori chiave devono operare sotto la pressione di interessi e di influenze diverse, che le organizzazioni di gestione delle destinazioni dovrebbero considerare e valutare per accordarli con gli obiettivi specifici della destinazione.

    Green growth: regioni italiane a confronto

    di Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. (Università degli Studi di Palermo) e Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. (Università degli Studi di Palermo)

    Introduzione

    La ripresa economica e l'interesse verso le problematiche ambientali sono oggetto di studio da parte di molti paesi e organismi internazionali con l'obiettivo di definire un sentiero di sviluppo incentrato su una "crescita verde" (green growth). Economia, ambiente e società sono gli elementi di un sistema che deve necessariamente utilizzare le risorse in maniera efficiente e sostenibile, in modo da garantire che la crescita e il benessere non impoveriscano il patrimonio naturale e questo possa rinnovarsi continuando a fornire nel tempo risorse e servizi ambientali.

    L’indice Ires della green economy

    di Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. (IRES Piemonte)

    Introduzione

    L'analisi della "green economy" implica la necessità di definire le determinanti che la caratterizzano in maniera tale da essere in grado di comprendere e circoscrivere le eventuali zone d'ombra e attribuire il giusto significato agli indicatori per interpretarne correttamente le dimensioni e le dinamiche. Nello specifico la definizione di green economy che guida l'analisi del territorio di seguito proposta è quella adottata dall'Ires Piemonte nel suo Rapporto "La Green Economy in Piemonte".

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