Energia e ruoli regionali

    di Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. (Università di Torino) e Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. (Università degli Studi di Cagliari)

    Introduzione

    Le regioni non sono dei sistemi chiusi nei confronti dell'esterno: nessuna assolve completamente ai propri bisogni energetici, ma ogni territorio è connesso agli altri e dipende da questi per l'estrazione e l'approvvigionamento di fonti energetiche primarie, per la trasformazione di tali risorse in energia elettrica e per il trasporto di queste differenti fonti. A partire da questo complesso quadro, si possono facilmente comprendere le difficoltà che si incontrano nel cercare di fornire una rappresentazione del sistema energetico italiano e delle sue articolazioni regionali.

    L’Europa della green economy

    di Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. (IRES Piemonte)

    Energia e Green economy

    La Green Economy è definita come l'incontro tra l'impresa e la sostenibilità economica, sociale e ambientale. E' un concetto che nasce e si sviluppa in anni recenti in Europa come risposta ai numerosi fallimenti delle conferenze 'politiche' internazionali dell'ONU sull'ambiente.

    Il Parco naturale La Mandria e la Reggia di Venaria: un ricostituendo Unicum territoriale di eccellenza

    di Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. e Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. – Ente di gestione delle Aree Protette dell'Area Metropolitana di Torino

    1. Il Parco naturale La Mandria

    Il Parco La Mandria è una distesa verde che si rapporta per dimensioni al limitrofo grande agglomerato cittadino torinese. L'area protetta di 6.500 ettari costituisce un corridoio ecologico tra le Alpi e il bacino del Po, con un nucleo interno circoscritto da un muro di una trentina di chilometri, che lo qualifica tra i più grandi parchi recintati d'Europa, di incomparabile bellezza paesaggistica e con un considerevole patrimonio storico-architettonico.

    Conservazione della natura: il Centro per la Biodiversità Vegetale del Parco del Marguareis

    di Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - Parco naturale del Marguareis e Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi, Università degli Studi di Torino.

    1. Introduzione

    Il caso qui descritto riporta l'importante esperienza svolta dal Parco naturale del Marguareis, con sede a Chiusa di Pesio, ed è scelto come un esempio di buona pratica nel campo della conservazione della Biodiversità nelle aree protette del Piemonte(1). Il settore del Parco naturale del Marguareis responsabile della conservazione e della gestione del patrimonio vegetale, è denominato Centro per la Biodiversità Vegetale, con acronimo CBV.

    A conclusione di un percorso di riflessione: quando la natura fa quadrato con l’arte e la cultura, è impresa

    di Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. – Operatore culturale indipendente e facilitatore di reti sistemiche.

    1. Introduzione

    L' aumento nella consapevolezza della visione olistica che debbono necessariamente avere oggi gli operatori di marketing territoriale (definibili nel loro approccio futuribile come "socio-veicolatori dello spread della conoscenza e consapevolezza del nostro "heritage" paesaggistico –culturale") deriva – oltre che dalla contrazione economica generalizzata - dalle sempre più reticolate relazioni interculturali, finanziarie e politiche mondialmente in uso, nonché dalle emergenti richieste di flessibilità interdisciplinare e di approccio di rete sistemica - ovvero di trasformazione di ciò che è output di scarto per alcuni e input valoriale per altri – necessariamente da applicare per rendere "sostenibili" progetti di valorizzazione su ambienti, cose e persone.

    I parchi al di là dei confini. Le esperienze del Parco Naturale delle Alpi Marittime e delle Aree Protette del Po e della Collina Torinese

    di Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. – SiTI-Istituto sui Sistemi Territoriali per l'innovazione

    1. Introduzione

    La aree protette sono oggi oggetto di una situazione contraddittoria: da un lato, costituiscono un grande insieme di spazi caratterizzati da risorse culturali e naturali quali testimoni della crescente sensibilità politica e sociale verso la protezione dell'ambiente, dall'altro sono vittime dei processi più generali ed è risaputo come la biodiversità continui a diminuire a livello globale. Tutto ciò sollecita una riflessione sul ruolo e sulle finalità (obiettivi e aspettative) di parchi ed aree protette.

    Parchi di beni culturali: I Sacri Monti

    di Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - Componente il Gruppo di Lavoro Operativo Permanente del sito UNESCO Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia.

    1. Introduzione

    La conservazione e valorizzazione dei sette Sacri Monti del Piemonte, ha inizio con la legge regionale di istituzione del "Parco Naturale e area attrezzata del Sacro Monte di Crea" promulgata il 28 gennaio 1980 e nello stesso anno proseguita con le leggi regionali istitutive delle "riserve naturali speciali" dei Sacri Monti di Varallo Sesia e di Orta, con l'istituzione nel 1987 della "riserva naturale speciale" del Sacro Monte di Ghiffa, nel 1981 analoga istituzione per i Sacri Monti di Belmonte e Domodossola ed infine, nel 2005 la legge regionale istitutiva "riserva naturale speciale" del Sacro Monte di Oropa e del centro di Documentazione dei Sacri Monti, Calvari e Complessi devozionali Europei.

    Editoriale n.20 - le aree protette del Piemonte laboratori per integrare territori e per superare divisioni culturali

    di Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - Aree protette del Po e della Collina torinese

    Con la L.R. n. 19/2009 la Regione Piemonte si è dotata di una nuova legge con la quale è stato riordinato il settore della gestione delle aree protette, dopo la sua nascita sancita con la legge n. 45 del 1975. Il primo riordino era avvenuto con la legge 12/90 alla quale seguì il repentino aggiustamento (con la legge n. 36) due anni dopo, necessari per adeguare l'apparato normativo a quello nazionale che aveva visto la luce (dopo decenni di dibattito parlamentare) nel 1991, con la legge n. 394.

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