Nutrire Torino metropolitana: verso una strategia alimentare urbana

    di Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. (DISAFA - Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari, Università di Torino) e Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., (DIST – Dipartimento Interateneo di Scienze, Progetto e Politiche del Territorio, Politecnico e Università di Torino)

    Introduzione

    Negli ultimi anni la Città e la Provincia di Torino (oggi Città metropolitana) hanno avviato diverse riflessioni e molte progettualità sul sistema alimentare locale, nella consapevolezza che gli Enti locali abbiamo le competenze, le facoltà, ma soprattutto la responsabilità,di manovrare alcune leve molto importanti per garantire una qualità alimentare diffusa e accessibile, insieme a una più ampia e aperta possibilità di scelta per i consumatori.

    Contemporaneamente, anche all'interno dell'Università si sono moltiplicate le ricerche e gli studi sul tema delle politiche alimentari, sia in termini più puntuali (lavori sugli alternative food networks, sull'equità e la resilienza dei sistemi alimentari, mappature e rappresentazioni dei sistemi locali del cibo, ecc) sia – più di recente – esplicitamente orientati all'approccio sistemico dell'Urban Food Planning (Morgan, 2009) e delle politiche alimentari integrate. Queste due spinte hanno trovato convergenza comune nell'ambizioso obiettivo di costruire un'Agenda locale del cibo, come primo passo per l'avvio di una food policy metropolitana.

     

    Nutrire Torino Metropolitana. Verso una città metropolitana del cibo

    Il processo di governance alimentare denominato "Nutrire Torino Metropolitana" (cfr schema 1) è frutto della collaborazione fra Città metropolitana e Università(1). Con l'incontro del 29 maggio si è formalmente conclusa la prima fase che ha prodotto un elenco di temi (da intendersi come l'ossatura dell'Agenda), oggetto di approfondimenti specifici nella fase successiva, durate la quale verranno affrontati nel dettaglio e declinati in maniera operativa all'interno di tavoli tematici, ma anche interviste dirette e piccoli focus group. Sulla base dei risultati delle prime due fasi verrà elaborato il documento condiviso di Agenda metropolitana del Cibo. Nell'intenzione dei proponenti, l'Agenda è pensata come strumento ad alto potenziale trasformativo, in grado di andare oltre alla mera enunciazione di principi (per quanto condivisi e condivisibili). A tal fine, sarà fondamentale tradurre il lavoro di questi mesi in azioni e proposte concrete capaci di informare le politiche e gli strumenti di pianificazione (generale e settoriale), ma anche di avviare partnership progettuali, soprattutto private e/o miste, per dare sostanza alle intenzionalità espresse nell'Agenda. Una volta scritta e presentata alle istituzioni (fase III), il documento potrà orientare le future politiche della Città di Torino, della Città metropolitana e della Regione Piemonte e costituire il primo passo per la costruzione di una vera e propria politica alimentare integrata (fase IV).

     

    Schema 1. Fasi del processo "Nutrire Torino Metropolitana"

     
    "Voi siete qui!". La prima fase del processo

    La prima fase del processo è costituita da un ciclo di tre incontri partecipati, secondo una logica il più possibile inclusiva in rapporto agli obiettivi da raggiungere e alle attività previste.

    Il primo evento(2), dal titolo "conoscersi", è stato pensato e organizzato come una sorta di happening con l'obiettivo di stimolare l'interesse e la riflessione sulla necessità di una politica alimentare integrata e, contestualmente, dare visibilità al capitale di esperienze e pratiche innovative attive sul territorio metropolitano attraverso una sessione poster (cfr. immagine 1). In un clima molto informale, gli oltre cento partecipanti hanno ascoltato il racconto di quattro testimoni che hanno riportato la loro personale esperienza in merito a una specifica dimensione del cibo. Contrariamente a quanto accade di solito, infatti, gli interventi seminariali sono stati guidati da una logica che ha ribaltato il tradizionale punto di vista rispetto alle politiche e alle pratiche presentate, privilegiando il coinvolgimento dei destinatari diretti di queste iniziative, piuttosto che dei testimoni esperti. La sessione poster ha invece presentato e valorizzato 68 iniziative alimentari (pratiche, progetti e politiche) di natura molto diversa (per soggetti proponenti, per grado di istituzionalizzazione, per aree coinvolte, per fase della filiera intercettata, etc) accomunate da una tensione verso un sistema alimentare più sostenibile ed equo. Durante il lungo coffee break servito davanti ai pannelli, i partecipanti sono stati invitati a interagire liberamente fra di loro, ma anche a rispondere a tre brevi quesiti inerenti (i) la loro visione di cibo, (ii) le condizioni in grado di facilitarla o di ostacolarla e (iii) i vantaggi di questa idea per la società. Al termine della sessione poster, una breve assemblea plenaria ha fatto emergere alcuni dei temi chiave che, secondo i partecipanti, avrebbero dovuto trovare spazio all'interno dell'Agenda del cibo.

    Al secondo evento(3), dal titolo "confrontarsi", erano presenti circa 120 operatori della produzione e della distribuzione piemontese, consumatori, esperti e tecnici delle istituzioni che si sono confrontati - per la prima volta tutti insieme - sulle grandi sfide imposte dalla prospettiva di città che mangiano e territori che producono, all'interno di uno scenario contemporaneamente globale e locale. I partecipanti, suddivisi in 8 gruppi di lavoro opportunamente pesati e il più possibile rappresentativi del sistema alimentare metropolitano, sono stati chiamati a discutere su tre temi, introdotti da altrettante domande (anticipate via mail all'interno di una più ampia e dettagliata guida alla discussione). Con il primo tema - migliorare la qualità del cibo - si è cercato di stimolare un confronto in grado di far emergere la pluralità di declinazioni del concetto di qualità, ma anche gli aspetti in comune e quelli più confliggenti, i principi e le priorità da inserire nell'Agenda. La proposta del secondo tema – rifornire Torino metropolitana – ha sotteso un duplice obiettivo: da un lato verificare se e quanto gli stakeholders metropolitani riconoscessero nel cibo locale un elemento strategico e da valorizzare, anche attraverso lo strumento dell'Agenda; dall'altro capire come incrementare l'approvvigionamento di prodotti locali, cercando di far emergere, attraverso il dialogo di soggetti generalmente non abituati al confronto diretto, proposte e soluzioni innovative, creative e sinergiche. Infine, con il terzo tema – qualità diffusa e accessibile - è stato chiesto ai partecipanti uno sforzo di sintesi e una riflessione su come garantire e migliorare l'accesso al cibo di qualità per tutti. La discussione è stata affrontata a partire dai possibili fattori in grado di incidere sull'accesso ai prodotti di qualità (norme, prezzi, logistica, distribuzione, educazione alimentare, informazione, ecc), con la richiesta di pervenire a soluzioni il più possibile concrete per agevolare l'accesso di tutta la popolazione metropolitana a questi prodotti.

    Da un punto di vista organizzativo, ogni gruppo è stato moderato da un facilitatore, che ha provveduto a sintetizzare e trascrivere le questioni chiave emerse durante le tre discussioni. Questi documenti hanno fornito un quadro molto ricco e complesso di informazioni, riflessioni e proposte frutto delle diverse visioni e competenze dei soggetti che hanno preso parte ai tavoli. La lettura comparata dei documenti ha infine permesso di individuare sia i principi condivisi, sia otto specifici temi di lavoro, da intendersi come possibili ambiti concreti di azione per lo sviluppo futuro del sistema alimentare metropolitano: (i) educazione e formazione; (ii) informazione e conoscenza; (iii) distribuzione e piattaforme logistiche; (iv) public procurement; (v) semplificazione; (vi) premi e incentivi alla qualità; (vii) pianificazione territoriale; (viii) nuove forme di governance

    Il terzo e ultimo incontro(4) ha chiuso questa prima fase del processo con la restituzione ai partecipanti dei risultati delle giornate precedenti e l'avvio del confronto strutturato che condurrà, nei prossimi mesi, alla scrittura dell'Agenda del cibo e alla costruzione della politica alimentare metropolitana. In quest'ottica, agli oltre cento partecipanti è stato chiesto di convalidare gli 8 temi emersi dal secondo evento - attribuendo le loro personali priorità e proponendo azioni e proposte concrete - ma anche di suggerire eventuali questioni non emerse.

     

    Immagine 1. Le priorità assegnate a uno degli 8 temi tramite la tecnica dei post-it

     

    Conclusioni e prossimi passi

    Il portato di questo primo intenso processo partecipato, a cui hanno aderito con molto entusiasmo più di duecento attori del sistema alimentare metropolitano - che si sono confrontati per la prima volta su temi fondamentali come quelli del cibo e dell'alimentazione declinandoli concretamente anche attraverso proposte innovative – costituisce un capitale di conoscenza, di informazioni e di proposte davvero importante. Il passo successivo, come emerge dallo schema 1, sarà approfondire questi otto temi e condensarli in un documento operativo. Una volta definita nel dettaglio, l'Agenda sarà posta all'attenzione delle istituzioni locali e consentirà, in continuità con altri processi di governance alimentare avviati sul territorio (come il tavolo "Torino capitale del cibo", organizzato dall'associazione Torino Strategica all'interno dei lavori del terzo Piano Strategico "Torino Metropoli 2025(5)) di fare emergere idee, progetti, esperienze innovative, che potranno essere accompagnate e sostenute attraverso fondi europei o regionali o sponsorizzazioni pubbliche e private. L'Agenda sarà inoltre parte integrante del Piano strategico di cui nei prossimi mesi si doterà la Città metropolitana di Torino.

     

    Bibliografia

    Morgan K., 2009, "Feeding the city: the challenge of urban food planning", International Planning Studies 14(4), pagg. 341–348.

     

     

    Nota(1) Il gruppo organizzativo è composto da Egidio Dansero (CPS, Università di Torino), Elena Di Bella (Città Metropolitana), Cristiana Peano (DISAFA, Università di Torino), Alessia Toldo (DIST, Politecnico e Università di Torino), Pier Giorgio Turi (Laboratorio Città Sostenibile – ITER, Città di Torino). In questa prima fase il processo è stato accompagnato, per quanto concerne gli aspetti metodologici legati alla partecipazione e al coinvolgimento degli stakeholders, da Iolanda Romano e Andrea Pillon, di Avventura Urbana,. che hanno provveduto anche alla formazione dei facilitatori dei tre incontri: Ilario Abate Daga (Città metropolitana di Torino), Andrea Aimar (Università di Torino), Luigi Canfora (Comune di Torino), Elena Pedon (Città metropolitana di Torino), Giacomo Pettenati (Università di Torino), Alberto Pierbattisti (Città metropolitana di Torino), Alessia Toldo ((Università di Torino), Valeria Veglia (Città metropolitana di Torino)

    Nota(2)Il primo incontro si è tenuto venerdì 6 marzo, al Campus Luigi Einaudi

    Nota(3)   Il secondo incontro si è tenuto venerdì 8 maggio presso il Museo della Resistenza del Comune di Collegno; per maggiori informazioni si veda il sito della Città metropolitana http://www.cittametropolitana.torino.it/speciali/2015/nutrire_torino/programma_alimentazione.shtml

    Nota(4)  Il terzo incontro si è tenuto venerdì 29 maggio a Grugliasco, presso il campus Universitario del Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell'Università di Torino

    Nota(5) Per maggiori infomazioni sul tavolo si veda http://www.torinostrategica.it/torino-cibo-2/. Il piano strategico è scaricabile al seguente link http://www.torinostrategica.it/wp-content/uploads/2015/04/Torino_Metropoli_2025_web2.pdf

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