EDITORIALE N.36 - Pluralismi alimentari a Torino

    di Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. (Università degli Studi di Torino) e Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. (Université de Lausanne)

     

    Il cibo è un elemento culturalmente definito: quel che le persone mangiano e la varietà degli alimenti consumati dipende dalla produzione di cibo, dal sistema economico, ma anche da quello culturale e dalle abitudini diffuse. In contesti sociali plurali e multi-culturali il cibo è sempre di più veicolo di conservazione, di innovazione, di contaminazione e incontro. Al contempo, è una lente di lettura delle dinamiche di coesione e intercultura che caratterizzano le nostre società e in particolare le nostre città.

    L'alimentazione fa parte delle pratiche fondamentali del sé, dirette alla cura del sé attraverso il costante nutrimento del corpo con cibi considerati culturalmente appropriati che, agiscono praticamente e simbolicamente come materie prime per rivelare l'identità di un individuo a se stesso e agli altri.

    Attualmente l'alimentazione è uno dei display più importanti per delimitare barriere ideologiche, etniche, politiche, sociali, o al contrario uno dei mezzi piu' utilizzati per conoscere le culture "altre" e per mescolare le civiltà; così, il cibo è anche un meccanismo rivelatore dell'identità etnica, culturale, sociale [Scholliers 2001].

    Il primo contributo,di natura teorica, redatto da Maria Chiara Giorda è dedicato al valore simbolico e identitario del cibo.

    L'articolo di Francesco Cappella, Paolo Giaccaria e Giovanni Peira si propone di investigare le possibili vie di sviluppo della produzione di carne bovina proveniente da animali di razza Piemontese. In particolare, l'attenzione di è focalizzata su due contributi specifici.

    Da una parte, viene qui ricostruita la filiera della Piemontese, esercizio fondamentale per ogni successiva analisi nomotetica.

    Dall'altra, vengono indicate alcune problematiche che incontra la gestione

    dell'incontro tra domanda e offerta di un bene, tradizionalmente locale, che deve aprirsi a mercati più ampi e complessi.

    Di spazio urbano -torinese- si occupa il contributo di Egidio Dansero e Giacomo Pettenati, che presenta una serie di riflessioni e proposte sviluppate a partire dai primi risultati di alcune ricerche in corso presso l'Università di Torino, finalizzate ad indagare le caratteristiche dei sistemi alimentari che si definiscono intorno alla città: "AFNIA, Alternative Food Networks: an Interdisciplinary Assessment", una ricerca interdisciplinare sulle reti alimentari alternative; l' "Atlante del Cibo", che mira alla costruzione di rappresentazioni del sistema alimentare, fondata su una piattaforma web dinamica e

    interattiva, a disposizione dei policy maker e dei cittadini; infine "Cibo e Città": ricerca-azione relativa all'evoluzione delle politiche alimentari urbane, che è approfondito nel contributo di Alessia Toldo e Cristina Peano.

    La autrici delineano lo stato di avanzamento del processo di governance alimentare "Nutrire Torino Metropolitana", organizzata e promossa dalla Città metropolitana e dall'Università di Torino con l'obiettivo di elaborare un'agenda del cibo partecipata e condivisa.

    Il contributo di Elena Messina offre una prospettiva per riflettere sullo stato attuale delle politiche e delle buone pratiche promosse nella ristorazione scolastica collettiva a riguardo del pluralismo culturale e religioso. attraverso la lente di un progetto condotto dalla Fondazione Benvenuti in Italia, intitolata "À table avec les religions" (2013-2015).

    Chiude il volume, il contributo di Luca Bossi e Camilla Cupelli presenta come oggi lo spazio sociale alimentare sia attraversato da nuove abitudini, atteggiamenti, bisogni e gusti attraverso il caso di Torino, città plurale, storica meta di viaggi e migrazioni, scenario di una rinnovata vitalità culturale, economica, sociale e religiosa. Un esempio concreto della vitalità culturale che il cibo rappresenta è costituito dalla ricerca descritta che analizza la relazione tra cibo etnico e sostenibilità nella città metropolitana.

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