di Maria Giangrande, Elisa Toso, Lucia Zanetta, Osservatorio Culturale del Piemonte
È di recente pubblicazione la Relazione annuale dell’Osservatorio Culturale del Piemonte che tradizionalmente tratteggia un quadro di sintesi sui principali trend relativi ai consumi e alla partecipazione, offre una ricostruzione dei principali contributi e sussidi economici destinati al sistema culturale piemontese e restituisce l’andamento della produzione delle imprese culturali e creative.
Quanto emerge dalla lettura dei dati 2022 e 2023 e dalle riflessioni connesse è uno scenario tutt’altro che definito sia dal punto di vista della fruizione culturale sia dal lato della produzione. Per quanto fosse un desiderio comune, a distanza di tre anni dal caos generato dalla pandemia e le turbolenze economiche e sociali non è stato ripristinato lo stato precedente, ma i sistemi sociali, economici e culturali hanno subito evoluzioni e cambiamenti. Nello specifico del settore culturale abbiamo assistito e stiamo assistendo a dinamiche che sono ancora in divenire di cui riusciamo a coglierne alcuni segni senza poterne però ancora definire i confini con la stessa precisione e affidabilità di alcuni anni fa. Le evoluzioni registrate, soprattutto nei comportamenti di partecipazione e consumo, non mettono a rischio il prodotto culturale in sé, ma ne cambiano la modalità di avvicinamento e il modo in cui si vive il contenuto culturale dando vita da un lato a nuove forme di condivisione e, dall’altro a dinamiche contraddittorie nei consumi più consolidati e abituali. Ma quali sono queste dinamiche e che cambiamenti vanno delineandosi?
Partecipazione e fruizione culturale
Dai primi dati Istat diffusi ad inizio 2023, la partecipazione culturale dei piemontesi alle attività culturali – svolte sia fuori casa sia in casa - nel 2022 segna un marcato recupero rispetto all’anno precedente, ma resta molto distante dai livelli pre-pandemia[1]. Tale evidenza trova conferma anche da quanto è emerso nel corso dell’Indagine sul Clima d’Opinione dei residenti in Piemonte realizzata da IRES Piemonte nei primi mesi del 2023[2], emerge un maggior coinvolgimento dei cittadini nelle pratiche culturali, con il 77% dei piemontesi rispondenti che svolge un qualche tipo di attività culturale a fronte del 69% dell’anno precedente. Nonostante il dato sia incoraggiante anche alla luce del fatto che la partecipazione culturale fuori casa, associata alla frequentazione di spettacoli ed eventi culturali dal vivo insieme alle pratiche più amatoriali di intrattenimento, è stata fortemente limitata negli anni della pandemia, con la sospensione delle manifestazioni e la chiusura dei luoghi della cultura per un lungo periodo, è bene segnalare che se già nel 2019 nessuno dei consumi culturali considerati– ovvero cinema, musei, teatro, musica classica e leggera, lettura - riusciva a coinvolgere almeno la metà della popolazione piemontese, nell’ultimo biennio la quota si è ancor più assottigliata.
Se la partecipazione culturale outdoor stenta a riprendere quota, la diffusione di internet e delle tecnologie digitali segna un’accelerazione importante negli ultimi 10 anni: se nel 2012 gli utenti regolari di internet in Piemonte erano il 48,7% della popolazione, nel 2022 rappresentano il 75,4% dei residenti[3].
La diffusione delle tecnologie digitali ha certamente aperto a nuovi modelli di consumi culturali che affiancano, e non semplicemente sostituiscono, quelli precedenti. A tal riguardo sempre dall’Indagine sul Clima d'Opinione emerge una maggior attenzione per la fruizione online dei contenuti culturali, ma prevalentemente circoscritta alla visione di film/serie tv/documentari in streaming, attività che interessava il 29% del campione coinvolto nella rilevazione di marzo 2022 e interessa il 37% di quello di marzo 2023. Può sembrare ancora marginale la fruizione digitale di altri contenuti culturali, ad esempio ascoltare podcast (che passa dal 6% al 9%), ma anche visitare musei o mostre virtuali o vedere spettacoli in streaming interessano poco meno del 10% del campione. I musei e beni culturali suscitano senza dubbio molto più appeal dal vivo, tant’è che nel 2022 i circa duecento musei e beni culturali del Piemonte, monitorati da OCP, hanno registrato complessivamente 5,7 milioni di ingressi segnando una netta ripresa rispetto all’anno precedente del 115%. Il confronto con i risultati di pubblico del 2019 mette però in guardia rispetto alla reale ripresa dei flussi di visite: infatti nel 2022 si rileva una perdita del 8% nei musei dell’area metropolitana di Torino e del 13% in quelli presenti sul resto del territorio.
Tabella.1 Ingressi di musei e beni culturali monitorati in Piemonte (2019, 2021, 2022)
SISTEMA MUSEALE |
2019 |
2021 |
2022 |
Sistema Museale Metropolitano di Torino* |
4.900.407 |
1.973.227 |
4.521.268 |
Sistema Museale Regionale |
1.436.649 |
704.587 |
1.245.355 |
TOTALE |
6.712.343 |
2.677.814 |
5.766.623 |
Fonte: elaborazione OCP su dati OCP, 2022.
*Il Sistema Museale Metropolitano di Torino comprende anche parte delle Residenze Sabaude localizzate fuori Torino: La Venaria Reale (TO); il Castello di Rivoli (TO); il Castello Reale di Moncalieri (TO); la Palazzina di Caccia di Stupinigi (TO); il Castello Ducale di Aglié (TO) e il Castello Reale di Racconigi (CN).
Se i musei nel corso del 2022 hanno avuto una ripresa, ma parziale e lenta, che solo nel primo semestre del 2023 appare decisamente in recupero, su tale dinamica, tuttavia, incidono fattori oggettivi come la sospensione del turismo scolastico nel 2022, parzialmente compensata dalla ripresa del turismo internazionale, e il ritorno delle gite scolastiche nel 2023 che riporta in positivo il numero di visite effettuate. Il cambio effettivo di passo è dunque evidente a partire dai primi mesi del 2023: nei soli musei dell’area metropolitana di Torino nel periodo gennaio – giugno le visite registrate sono state 2,8 milioni che rappresentano il 49% in più rispetto allo stesso periodo del 2022 e il 9% in più del 2019.
Grafico.1 Ingressi nei 45 musei del Sistema Museale Metropolitano di Torino (2019-2023)
Fonte: elaborazione OCP su dati OCP, 2023.
Nota: nel presente grafico sono considerati esclusivamente i musei che hanno fornito i dati di pubblico per tutti i sei mesi del 2023
A fronte di queste tendenze, tuttavia, dalle prime elaborazioni dei dati SIAE a livello nazionale si riscontra una grande crescita del pubblico nelle attività festivaliere, specie all’aperto, dove la condivisione fisica del luogo e dell’esperienza è nuovamente al centro dei desideri e delle modalità di fruizione. Sul territorio piemontese, l’indicazione è confermata dalle presenze registrate in eventi, festival e attività di spettacolo dal vivo: a partire dai numeri importanti del Salone del Libro - che con 168.732 nel 2022 e 215.000 nell’ultima edizione 2023 ha superato i risultati del 2019 - alle affluenze registrate in occasione dell’Eurovision Song Contest (220 mila presenze tra PalaOlimpico ed Eurovillage allestito al Parco del Valentino), dalle 85 mila presenze al Kappa Future Festival (erano 70 mila nel 2019) alle 50 mila di Collisioni e 35 mila di Club to Club, non si può non rilevare un certo entusiasmo nel tornare a vivere la dimensione live degli eventi culturali.
La produzione culturale
La motivazione a partecipare nuovamente a spettacoli in presenza non pare esclusiva dei “grandi eventi”, trova conferma anche nei dati di produzione di alcune delle principali Fondazioni piemontesi che si occupano di spettacolo dal vivo: sia in termini di bilancio sia, soprattutto, di attività svolta e di pubblico si segnala nel 2022 un incremento importante rispetto al biennio precedente che porta ad avvicinare, seppure con velocità diverse, il comparto ai livelli pre-pandemia[4].
Va ricordato che la pandemia ha colpito duramente il sistema della produzione culturale e creativa, con perdite ingenti sia in termini di fatturato sia di posti di lavoro. Il 2020 ha significato per le imprese del core cultura in Italia circa 10 miliardi in meno di valore aggiunto prodotto rispetto all’anno precedente (-8%) e il saldo negativo rispetto al periodo pre-pandemico, seppur più contenuto, è stato confermato anche nel 2021 (-4%, pari a 2 miliardi di euro in meno di valore aggiunto generato). Da tale dinamica non è rimasto esente il comparto piemontese, la cui contrazione è di circa 890 milioni di euro.
Rispetto a questo andamento il 2022 rappresenta un cambio di passo e un riavvicinamento ai livelli produttivi del 2019, con un miglioramento di tutti gli indicatori rispetto all’anno precedente. Nel 2022 sono 20.554 le imprese culturali e creative presenti in Piemonte che hanno occupato 71.735 addetti e prodotto 4,5 miliardi di valore aggiunto (v.a.) pari al 3,5% del totale dell’economia piemontese e all’8,6% di quello generato complessivamente dalle imprese del core cultura in Italia.
Tabella 2. Imprese, Valore Aggiunto e Occupati per settore del Core Cultura in Piemonte (2022)
SETTORE |
IMPRESE |
VALORE AGGIUNTO |
OCCUPATI |
Industrie creative |
10.306 |
1.170.868.140,56 € |
23.735 |
Industrie culturali |
7.916 |
2.726.890.850,21 € |
37.578 |
Performing arts e arti visive |
2.269 |
412.484.364,62 € |
7.347 |
Fonte: elaborazione OCP su dati Fondazione Symbola, 2023
Rispetto all’anno precedente il valore aggiunto prodotto nel 2022 ha registrato un aumento del 9,2%. A incidere maggiormente sul risultato sono le industrie culturali e in particolar modo le aziende di Videogiochi e Software (V&S) a cui si collega il 37,3% del v.a. prodotto da tutto il sistema. Si riscontra anche un aumento del numero di imprese di videogiochi e software del 2,3% nel 2022 rispetto al 2021, a livello territoriale quella torinese è la prima provincia in Italia per valore aggiunto prodotto dal settore V&S in rapporto al totale dell’economia provinciale. Se la produzione in tale settore va assumendo una dinamica di espansione sarà importante nel prossimo futuro avere uno sguardo più profondo e analitico per capirne più a fondo le evoluzioni, in considerazione della rilevanza che tale settore va assumendo anche rispetto ai modelli di fruizione e consumo legati all’indoor.
Conclusioni
Sin qui abbiamo descritto alcuni degli elementi che vanno caratterizzando la domanda e l’offerta di cultura e, sebbene siano stati presentati principalmente dati e informazioni riguardanti il territorio regionale piemontese, va sottolineato che l’incapacità di fornire un’interpretazione che ne dia un senso complessivo specialmente riguardo i comportamenti dei fruitori di cultura è riflessione largamente condivisa nell’ambito della ricerca, ma anche da diversi operatori del comparto culturale.
Come ha sottolineato Luca Dal Pozzolo, Direttore dell’Osservatorio, nell’ultima Relazione Annuale: “Se al momento non siamo in condizione di ricomporre una figura riconoscibile, occorre almeno uno sforzo per tenere insieme dinamiche intersecanti e fenomeni apparentemente lontani, ma che influenzano largamente i comportamenti culturali o che potrebbero essere oggetto di policy di nuova generazione, attente non solo al sostegno della cultura, ma anche a declinarne le potenzialità positive nella ricostruzione di legami sociali e di senso nel cuore delle società locali”[5], quello che oggi occorre è un impegno di intelligenza collettiva che ponga nuove domande (anche di ricerca) per poter sostenere e riorientare le politiche a supporto della cultura sia nella sua dimensione di fruizione sia in quella di produzione.
Bibliografia
Osservatorio Culturale del Piemonte, 2023, Le ricadute economiche di Eurovision Song Contest 2022, Torino.
Osservatorio Culturale del Piemonte, 2023, Le imprese culturali e creative in Piemonte nel 2022, Torino.
Fondazione Symbola, io sono cultura 2023, Roma.
Per approfondimenti:
https://ocp.piemonte.it/doc/relazione_annuale/ocp_relazione-annuale-2022-2023.pdf
Parole chiave: #impreseculturali #impresecreative #produzioneculturale #partecipazioneculturale #fruizioneculturale #culturapiemonte
[1] Fonte: Istat, Indagine Aspetti della vita quotidiana e https://www.istat.it/it/files//2023/03/Spettacoli-intrattenimenti-23-marzo.pdf
[2] Fonte: IRES Piemonte, Clima d’opinione 2023. Si tratta di un’indagine campionaria su preferenze e attitudini dei piemontesi realizzata ogni anno dal 1998, nel mese di febbraio. Il campione è di 1200 casi. La rilevazione avviene di regola con sistema misto CATI/CAWI ed è affidata a società demoscopiche private. Per maggiori informazioni: https://ires.piemonte.it/index.php/component/content/article/106-dati-e-servizi/263-clima-d-opinione
[3] ISTAT, Indagine aspetti della vita quotidiana
[4] A titolo esemplificativo: Fondazione Teatro Stabile di Torino chiude il 2022 con un valore della produzione di 14,3 milioni di euro (+27% sul 2021 e 5% sul 2019) e 205 mila presenze complessive (+ 182% sul 2021 e -15% sul 2019); il valore della produzione della Fondazione Teatro Regio nel 2022 si attesta a 33,2 milioni di euro (+7% sul 2021 e -4% sul 2019) con 60 repliche effettuate (erano 43 nel 2021 e 121 nel 2019) e 95 mila presenze (41 mila nel 2021 e 174 mila nel 2019); Fondazione Piemonte dal Vivo sfiora i 6 milioni di euro per valore della produzione (+15% sul 2021 e -6% sul 2019) con 806 recite in 143 spazi distribuiti a livello regionale e 100 mila presenze (in fortissima crescita rispetto al 2021 su tutti i territori, ad eccezione di Torino e Biella).
[5] La cultura in Piemonte. Relazione Annuale 2022-2023, Osservatorio Culturale del Piemonte. https://ocp.piemonte.it/doc/relazione_annuale/ocp_relazione-annuale-2022-2023.pdf