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I comuni
La dinamica delle risorse. Fino al 2013 il volume degli incassi è rimasto sostanzialmente stazionario, nonostante le modifiche intervenute nella fiscalità immobiliare. Nel 2013 l'andamento delle entrate proprie risente delle vicende dell'IMU, introdotta nel 2012 ma sospesa nell'anno successivo: a fronte del mancato gettito IMU, -440 milioni, lo Stato interviene a compensazione con +450 milioni; inoltre per favorire il pagamento dei debiti progressi con i fornitori viene data la possibilità di anticipazioni di tesoreria, con interessi in parte a carico dello Stato stesso.
I trasferimenti dalla Regione si sono mantenuti costanti. Continuano a ridursi i proventi da concessioni edilizie, classificati nei trasferimenti di capitale da soggetti privati.
La dinamica delle spese. Dal 2010 anche le spese correnti sono in flessione, in Piemonte come in buona parte del Paese; il calo degli investimenti data invece da diversi anni. In flessione sono le spese di personale, gli interessi, i trasferimenti. Nel 2013 i pagamenti correnti hanno un aumento consistente, che non trova riscontro negli incassi correnti. Infatti i Comuni -soprattutto quelli medi e grandi- hanno potuto disporre di maggiori liquidità dovuta da anticipazioni straordinarie di cassa (aumentate di 180 milioni nel 2013 rispetto all'anno precedente), in relazione a provvedimenti statali.
Tabella 1. Dinamica entrate (incassi) dei Comuni piemontesi (milioni)
2009 |
2010 |
2011 |
2012 |
2013 |
|
entrate proprie correnti |
2477 |
2452 |
3327 |
3350 |
3014 |
entrate proprie c/capitale* |
744 |
495 |
420 |
557 |
276 |
di cui alienazioni |
188 |
172 |
139 |
294 |
81 |
di cui trasferimenti da soggetti privati |
279 |
276 |
248 |
218 |
191 |
entrate da mutui propri |
404 |
364 |
328 |
269 |
386 |
trasferimenti dallo Stato |
1274 |
1280 |
422 |
478 |
908 |
di cui c.capitale |
55 |
44 |
20 |
40 |
19 |
trasferimenti da Regione |
436 |
429 |
296 |
253 |
267 |
di cui c.capitale |
235 |
263 |
179 |
151 |
173 |
trasferimenti correnti altri enti p. |
86 |
70 |
82 |
95 |
83 |
totale ENTRATE CORRENTI |
3985 |
3925 |
3931 |
3986 |
4082 |
totale ENTRATE C/CAPITALE |
1486 |
1201 |
988 |
1047 |
890 |
Tali maggiori risorse hanno trovato impiego nelle sole spese correnti, e non negli investimenti pubblici: in particolare le categorie di spesa che risultano cresciute sono quelle degli "oneri straordinari della gestione corrente" e le "prestazioni di beni e servizi", che comprendono rapporti economici e debiti pregressi verso molti fornitori (aziende pubbliche e private). Misure di stimolo di questo tipo dovrebbero risultare presenti anche per nei dati del 2014. Tuttavia una analisi corretta dei loro impatti effettivi, ed a regime, potrà farsi meglio negli anni prossimi.
Tabella 2. Dinamica spese (pagamenti) dei Comuni piemontesi (milioni)
2009 |
2010 |
2011 |
2012 |
2013 |
|||
Spese correnti |
3.668 |
3.777 |
3.626 |
3.653 |
3.941 |
||
di cui personale |
1.206 |
1.174 |
1.170 |
1.125 |
1.095 |
||
di cui interessi |
265 |
250 |
257 |
256 |
236 |
||
di cui prestazioni di servizi |
1.656 |
1.796 |
1.414 |
1.663 |
1.904 |
||
spese c/capitale totali |
1.417 |
1.079 |
1.318 |
880 |
750 |
||
di cui investimenti reali |
1.112 |
897 |
1.032 |
754 |
612 |
Fonte: dati SIOPE, RGS-MEF
Per quanto riguarda gli investimenti il calo prosegue sin dal 2004. I flussi di cassa, nel caso degli investimenti riguardano pagamenti derivanti più dal conto residui che impegnati nell'anno di competenza. Se si considerano poi le programmazioni annuali per il 2014 o gli impegni, il declino è più accentuato: l'ultimo rapporto dell'Osservatorio regionale sui lavori pubblici mostra che dal 2012 vi sia stato un calo dei lavori annuali programmati del 29%, mentre la caduta delle opere aggiudicate è ben del 63%.
Tornando ai flussi di cassa, la contrazione dal 2013 ha iniziato a essere visibile anche sui pagamenti dei piccoli comuni, che invece sino al 2012 si erano mantenuti dai 400 ai 460 milioni annui.
Tabella 3. Dinamica spese c/capitale totali (pagamenti - milioni)
|
2009 |
2010 |
2011 |
2012 |
2013 |
Torino |
367 |
242 |
511 |
149 |
174 |
Comuni < 5000 abit. |
452 |
436,1 |
413 |
427,6 |
300 |
Altri Comuni |
598 |
401,5 |
446 |
301,9 |
276 |
Fonte: dati SIOPE, RGS-MEF
Di segno opposto è invece l'intervento delle Unioni di Comuni. L'andamento della spese cresce: se nel 2010 non arrivava al 10% delle spese dei piccoli comuni della regione, nel 2013 supera il 18%. Il finanziamento deriva largamente locale: i contributi statali o regionali coprono ormai poco più del 10% delle entrate correnti, finanziate invece dai contributi dei comuni membri (47%) oppure dalle entrate tariffarie derivanti dai servizi prestati. Con la recente trasformazione delle comunità montane in unioni di comuni , l'incidenza della finanza delle unioni è destinata a crescere radicalmente.
Tabella 4. Unioni di Comuni: dinamica pagamenti correnti e in c/capitale totali (pagamenti - milioni)
|
2010 |
2011 |
2012 |
2013 |
Spese correnti |
42,8 |
46,4 |
49,5 |
55,2 |
Spese in conto capitale |
6,1 |
6,6 |
8,2 |
3,6 |
Fonte: dati SIOPE, RGS-MEF
La finanza delle Province
Per questi enti l'andamento risulta diverso, con entrate e spese correnti stazionarie fino al 2011. Mentre sin dal biennio successivo si registra una contrazione nei pagamenti correnti, oltre che in quelli di investimento. La contrazione è connessa a diverse misure statali di contenimento della spesa, inasprite progressivamente nel 2014 e 2015.
Tale contrazione ha riguardato la spesa per il personale -che assorbe il 26% della spesa corrente- quella per l'acquisto di prestazioni, i trasferimenti a altri soggetti. Gli ambiti funzionali interessati da riduzione di spesa in questi anni sono stati pressoché tutti: dall'amministrazione generale, alla gestione del territorio, all'istruzione; in crescita solo le spesa per la tutela ambientale, che peraltro assorbe meno del 9% dei bilanci.
Tabella 5. Dinamica spese (pagamenti) delle Province piemontesi (milioni)
2009 |
2010 |
2011 |
2012 |
2013 |
|
SPESE CORRENTI |
817 |
821 |
819 |
767 |
772 |
Personale |
188 |
184 |
176 |
172 |
162 |
Acquisto di beni |
23 |
12 |
12 |
10 |
9 |
Prestazioni di servizi |
368 |
381 |
394 |
349 |
376 |
Trasferimenti |
181 |
188 |
174 |
174 |
163 |
Interessi passivi e oneri finanziari diversi |
42 |
43 |
47 |
18 |
47 |
Imposte e tasse |
15 |
14 |
14 |
14 |
14 |
Altre spese |
1 |
0 |
3 |
2 |
1 |
SPESE IN CONTO CAPITALE |
201 |
195 |
208 |
118 |
152 |
Acquisizione di capitali (beni immobili e mobili, titoli) |
150 |
150 |
163 |
88 |
116 |
Incarichi professionali esterni |
2 |
2 |
1 |
6 |
1 |
Trasferimenti di capitali |
19 |
17 |
41 |
12 |
32 |
Partecipazioni azionarie e conferimenti di capitale |
3 |
1 |
0 |
0 |
0 |
Concessioni di crediti ed anticipazioni |
27 |
25 |
2 |
1 |
2 |
SPESE PER RIMBORSO DI PRESTITI |
48 |
72 |
92 |
66 |
85 |
Gli incassi mostrano un andamento solo apparentemente diverso. Se gli incassi relativi al totale delle entrate correnti sono aumentati, di fatto si tratta di incassi di residui attivi per trasferimenti dalla Regione non ancora liquidati: i trasferimenti regionali di competenza rivelano invece un lieve calo degli ammontari nel 2013. L'altra componente delle entrate correnti sono i gettiti dei tributi propri, in chiara contrazione, sia perché connessi alla congiuntura, sia per l'abolizione normativa di alcune di queste voce di entrata propria.
Le province piemontesi registrano anche l'incidenza delle maggiori funzioni delegate dalla Regione, con maggiori livelli di spesa rispetto agli enti italiani: la spesa corrente procapite risulta superiore al valore medio rilevato sia nel nordovest che nel nord est, che al centro e al sud 159 euro. Tale situazione si riflette nei fabbisogni standard elaborati dalla Sose: in Piemonte i valori di spesa secondo il fabbisogno standard risulterebbero inferiori del 12% rispetto alla spesa effettiva - per le funzioni fondamentali, calcolata al 2010. Un fenomeno presente per tutti gli otto enti.
Tabella 6. Dinamica entrate (incassi) delle Province piemontesi (milioni)
2009 |
2010 |
2011 |
2012 |
2013 |
|
entrate proprie correnti |
404 |
408 |
456 |
442 |
417 |
entrate proprie c/capitale* |
104 |
54 |
91 |
58 |
83 |
di cui alienazioni |
4 |
0 |
4 |
9 |
32 |
di cui trasferimenti da soggetti privati |
1 |
7 |
6 |
3 |
1 |
entrate da mutui propri |
98 |
47 |
81 |
46 |
50 |
trasferimenti dallo Stato |
72 |
118 |
45 |
18 |
62 |
di cui c.capitale |
7 |
8 |
5 |
4 |
5 |
trasferimenti da Regione |
424 |
255 |
459 |
360 |
512 |
di cui c.capitale |
71 |
75 |
39 |
57 |
57 |
trasferimenti correnti altri enti p. |
5 |
5 |
14 |
5 |
4 |
ENTRATE CORRENTI |
828 |
822 |
934 |
767 |
945 |
ENTRATE C/CAPITALE |
186 |
142 |
137 |
120 |
146 |
Una ulteriore criticità pare testimoniata dal fatto che alcuni enti piemontesi hanno dichiarato il dissesto e/o avviato procedure per il riequilibrio finanziario. Peraltro i provvedimenti emanati per il 2014 e 2015 – discusse nel contributo 3 di questo Politiche Piemonte – diffondono le difficoltà finanziarie a tutti gli enti.
Secondo la Legge Delrio dal 1 gennaio 2015 le Province - in attesa della revisione costituzionale sulla materia - hanno competenza solo più sulle funzioni fondamentali definite (tutela dell'ambiente, servizi di trasporto pubblico, costruzione e gestione strade provinciali, reti ed edifici scolastici, assistenza agli enti locali, pari opportunità). Le funzioni diverse - come quelle delegate via via dalle Regioni come la formazione professionale, i centri per l'impiego, la pianificazione territoriale, gli interventi per l'agricoltura, per il turismo, per la cultura - vanno ripensate, riattribuite con le rispettive modalità di finanziamento, a cura di Stato e Regioni. Peraltro la Conferenza Unificata –stato, regioni ed enti locali – non ha definito tale riattribuzione; in autunno gli enti hanno dovuto comunicare ad appositi Osservatori regionali consistenza di beni e risorse umane, finanziarie e strumentali e la loro distribuzione tra le singole funzioni svolte. Ma le Regioni e gli Osservatori regionali non hanno validato tali dati. Così in dicembre emerge la proposta governativa – poi divenuta norma di legge – volta a un forte taglio delle dotazioni organiche: -30% per le Province trasformande in Città metropolitane e -50% per le altre province, una riduzione da attuarsi con procedure di mobilità verso altri enti pubblici. La norma è affiancata da un prelievo forzoso sulle entrate proprie degli enti motivato dalla riduzione del personale. L'impatto effettivo di tali provvedimenti sarà definito nel corso dell'anno.
Nota(1) A novembre la Regione ha pubblicato il primo stralcio della Carta delle forme associative del Piemonte, approvando le prime 27 Unioni di comuni, appartenenti a comunità montane