Il trasporto alla ripartenza scolastica

    di Cristina Bargero (Ires Piemonte)

     

    A metà settembre la scuola è ripartita, seppur tra mille problematiche legate a distanziamento, misurazione della febbre e dispositivi di protezione individuale. Ma a poco più di un mese dal primo suono della campanella, la crescita dei contagi ha spinto, in un primo momento, alcune Regioni (Lombardia, Piemonte, Campania) e, successivamente, il Governo centrale a reintrodurre per le scuole superiori la didattica a distanza al 75%, che in talune realtà arriva fino al 100%.

    La ripartenza dei servizi educativi: il ruolo della Regione Piemonte

    di Marida Cardillo (Regione Piemonte)

     

    Il sistema dei servizi educativi in Piemonte, al 30/06/2019, comprende 1.091 strutture, offerte in 407 Comuni piemontesi, con una capacità ricettiva di 27.255 posti. Si tratta prevalentemente di asili nido e micronidi, ma sono compresi anche nidi in famiglia, sezioni primavera e baby parking.

    La ripartenza della scuola in Piemonte

    Laura Tomatis - Ufficio Scolastico Regionale del Piemonte

     

    In Piemonte le attività didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado sono riprese in data 14 settembre 2020, quasi tutte in presenza e con un’organizzazione focalizzata sul rispetto delle misure di prevenzione e precauzione finalizzate al contenimento il contagio del virus da SARS-CoV-2. 

    La ripartenza degli atenei piemontesi: primi dati

    di Federica Laudisa, Daniela Musto,  (IRES Piemonte)

    In questo articolo si esamineranno gli effetti della pandemia sulle immatricolazioni degli studenti iscritti per la prima volta ad un corso di primo livello o ciclo unico, tramite l’elaborazione dei dati forniti dagli Atenei. Si tratta di un primo quadro perché in alcuni atenei i termini per immatricolarsi non sono ancora conclusi (quindi i numeri è plausibile crescano); questa analisi è stata tracciata pur avendo consapevolezza della difficoltà di stabilire se alcune evidenze possano essere attribuite alla pandemia oppure si sarebbero verificate a prescindere.

    La ripartenza degli atenei piemontesi: misure intraprese

    di Alberto Stanchi (IRES Piemonte)

     

    Il 2 luglio scorso il Ministro Manfredi affermava “Il semestre del nuovo anno sarà un semestre prevalentemente in presenza”; il 21 ottobre il Ministro ha dichiarato “Il sistema è in grado di passare in tempo reale dalla didattica mista a quella a distanza”.

    Di nuovo a scuola: la ripresa delle lezioni in un istituto comprensivo torinese

    Intervista alla Dirigente Maria Antonietta Roma - di Carla Nanni (IRES Piemonte)

    Con l’arrivo della pandemia da Covid-19, nel febbraio del 2020 le scuole sono state costrette a chiudere fino al termine dell’anno scolastico e ad attivare la didattica a distanza. Nell’estate il virus ha continuato a circolare, su livelli minimi, per poi rialzare la testa – come sappiamo – nel mese di ottobre.

    Editoriale La ripartenza del sistema educativo tra prima e seconda ondata Covid

    di Carla Nanni (IRES Piemonte)

    Il 2020 sarà ricordato come l’anno della pandemia da Covid-19. La prima ondata ha iniziato a diffondersi a febbraio. È stata contrastata con il distanziamento sociale e una progressiva chiusura delle attività fino al lockdown totale. Si sono fermate tutte le attività ad eccezione di quelle che potevano essere condotte in modalità smart working e i settori considerati strategici come la sanità.

    La scuola al tempo del coronavirus

    A cura di Luisa Donato e Carla Nanni - Ires Piemonte

    Il 31 dicembre 2019 la Cina ha segnalato all’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) un cluster di casi di polmonite ad eziologia ignota, poi identificata come un nuovo coronavirus, nella città di Wuhan, nella provincia cinese di Hubei[1] è così che inizia il primo provvedimento riconducibile alla scuola che fornisce indicazioni per la gestione di studenti e docenti da/per la Cina.

    Smart working prima e dopo il Covid-19 Indagine ENEA su lavoro agile e mobilità, un focus sul Piemonte

    A cura di Marina Penna, Bruna Felici e Roberta Roberto, ENEA

    Nelle pagine che seguono sono riassunti alcuni risultati di una ricerca svolta dell’Enea sul telelavoro e il lavoro agile nella pubblica amministrazione, con un breve focus sulla Regione Piemonte. L’indagine è stata svolta nel 2019, prima che il distanziamento fisico per arginare la pandemia da Covid-19 ponesse le condizioni per un ricorso di massa al lavoro a distanza. 

    L’esperienza dell’alto apprendistato in Piemonte: mettere in produzione le idee e i saperi

    di Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. (Poliedra Spa)

    Introduzione

    Nel 2010, dando prosecuzione ad un intervento avviato sperimentalmente nel 2004 (nell'ambito di un quadro normativo differente ma non dissimile nelle sue linee generali), la Regione Piemonte ha dato inizio alla possibilità di conseguire, attraverso il contratto di apprendistato (e quindi combinando lavoro e studio), titoli di master universitario di 1° e 2° livello nonché dottorati di ricerca. Successivamente, a fine 2011, analoga possibilità è stata aperta per le lauree di base (triennali) e magistrali.

    Trasferire il modello duale tedesco in Piemonte: quali condizioni contestuali sono necessarie?

    di Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. (IRES Piemonte)

    Introduzione

    In Italia e in Piemonte vi sono segnali di un crescente interesse per il sistema duale tedesco di formazione professionale, la cui diffusione è propugnata dalla stessa Unione Europea (European-Commission, 2012). Il documento del Governo Renzi "La buona Scuola" fa riferimento ad esso e auspica una via italiana al sistema duale. Come citato da Viotti in questo numero, il Jobs Act adotta il concetto di sistema duale per l'apprendistato per il conseguimento di un titolo di studio. In Piemonte e in altre regioni sono state avviate sperimentazioni di contratti di apprendistato per conseguire il diploma di tecnico (cfr. articolo di Cofacci) attraverso questa modalità didattico/formativa.

    Apprendistato in alternanza scuola-lavoro: la sperimentazione Enel

    di Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. (Enel)

    Introduzione

    Tra i fattori critici spesso indicati alla base del preoccupante livello di disoccupazione giovanile del nostro Paese – confermato nelle ultime rilevazioni ISTAT al 43,3% - è annoverato il gap tra la formazione scolastica superiore e universitaria e le competenze richieste dalle imprese al momento dell'inserimento lavorativo.

    La formazione in impresa nell’apprendistato professionalizzante in provincia di Torino

    di Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. (Assistenza tecnica alla sperimentazione di attività formative in impresa nei percorsi in apprendistato finanziati dalle Province del Piemonte)

    Introduzione

    Prima del Testo Unico contenuto nel Decreto legislativo 167/2011 la formazione in apprendistato professionalizzante era svolta presso un'agenzia formativa esterna all'impresa, sia per le competenze di base-trasversali che per quelle tecnico-professionali, per un totale di 120 ore annue finanziate.

    Nel 2011 le Province di Torino e Cuneo avevano avviato, con la Regione Piemonte e le Parti Sociali, la sperimentazione di un modello di formazione per le competenze tecnico-professionali da realizzare direttamente in impresa con il supporto e sotto la responsabilità di un'agenzia formativa esterna.

    Gli aspetti formativi sull’apprendistato in Piemonte

    di Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. (Regione Piemonte)

    Introduzione

    L'apprendistato in Piemonte ha radici profonde, basti ricordare la grande tradizione salesiana di formazione e accompagnamento tutelato dei giovani al lavoro che qui ha avuto origine dai primi del 900 e da qui ha avuto così ampio sviluppo. L'evoluzione della normativa nazionale ha contribuito al posizionamento, sempre più in chiave europea, di questo rapporto di lavoro connotandolo, per alcune specifiche tipologie, quale canale parallelo agli ordinari percorsi di istruzione e formazione professionale (di seguito IeFP), di istruzione secondaria superiore e universitaria.

    EDITORIALE N.35 - L'apprendistato

    di Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. e Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. (IRES Piemonte)

     

    Il contratto di apprendistato fatica a decollare in Italia, nonostante i tentativi di renderlo più appetibile, o proprio per questo, per l'incertezza normativa che ne deriva (OPML and Provincia-di-Torino, 2014). Questa forma di apprendimento sul lavoro è antica e si basa sul principio che i nuovi arrivati possono apprendere dai colleghi più anziani: nulla di più ovvio, seppure solo parzialmente vero. Eppure in Italia ha finora dominato un approccio pedagogico e didattico che ha relegato l'apprendistato ad una modalità di apprendimento per mestieri poco qualificati (ad esclusione di alcuni ad elevata specializzazione e molto vicini a forme di arte come ad esempio il restauro di mobili antichi).

    PISA 2009: i risultati del Piemonte nel contesto nazionale e internazionale

    Di Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - IRES Piemonte

    Introduzione

    PISA è un'indagine comparativa internazionale realizzata dall'OCSE che si svolge ogni tre anni con l'obiettivo di valutare in che misura gli studenti che si approssimano alla fine dell'istruzione obbligatoria – ovvero i quindicenni - abbiano acquisito alcune competenze ritenute essenziali per una consapevole partecipazione nella società. Gli ambiti indagati sono quelli delle competenze in Lettura (focus dell'edizione 2009), in Matematica (focus del 2003) e in Scienze (focus del 2006).

    Quale percorso di studio scegliere? Studenti stranieri crescono

    Di Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.- Università degli Studi di Torino e Fieri

    Introduzione

    L'inserimento scolastico dei figli dell'immigrazione è da diversi anni sotto osservazione. Solo recentemente, però, il tema è analizzato dal punto di vista delle carriere. L'avanzare del processo di integrazione, così come il progressivo aumento degli anni vissuti in Italia da parte dei giovani stranieri, consente ai ricercatori di volgere lo sguardo retrospettivamente e di approfondire, oltre ai percorsi di arrivo, alle caratteristiche del progetto familiare, anche - e soprattutto - le scelte e le traiettorie educative dei figli dell'immigrazione.

    EDITORIALE N.7 - Istruzione e formazione

    Istruzione e formazione

    A cura di Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - IRES Piemonte

    Il sistema dell'Istruzione e della Formazione(1) costituisce l'ampio perimetro entro il quale si collocano gli articoli che compongono il settimo numero di PolitichePiemonte.

    Il panorama dell'istruzione nell'ultimo decennio appare in continua evoluzione sia dal punto di vista della composizione degli allievi e della partecipazione agli studi, sia per le numerose riforme che hanno investito tutti i livelli di scuola e l'università sia per l'incessante ristrutturazione della rete in cui viene erogato il servizio.

    Il contributo della ricerca alle politiche formative: giovani stranieri e formazione professionale in Provincia di Torino

    Di Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.(1) - Università Cattolica di Milano

    Introduzione

    L'articolo presenta i risultati di un'indagine sugli adolescenti stranieri inseriti nei percorsi di istruzione e formazione professionale (IeFP) della provincia di Torino (Santagati, 2011). La ricerca è stata realizzata nell'ambito di un accordo di collaborazione tra il Servizio Formazione Professionale della Provincia di Torino e il Dipartimento di Scienze Sociali dell'Università degli Studi di Torino, con la finalità di favorire l'inserimento e la permanenza di giovani stranieri nella formazione professionale, ambito poco studiato in Italia rispetto alla più diffusa analisi dell'impatto delle migrazioni sul sistema scolastico nei suoi differenti ordini e gradi (Besozzi, Colombo, 2009).

    Il sistema dell’istruzione piemontese nel 2010/11

    Di Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - IRES Piemonte

    Introduzione

    L'Osservatorio Istruzione è un rapporto annuale che l'Ires (Istituto Ricerche Economico Sociali) realizza per conto della Regione Piemonte. Con i dati raccolti attraverso la Rilevazione scolastica regionale e i dati forniti dalle Segreterie universitarie il Rapporto traccia un profilo complessivo del sistema dell'istruzione piemontese dalla scuola materna all'università. Il Rapporto Annuale e il corredo statistico è scaricabile dal sito sisform.piemonte.it. Di seguito si riportano alcune delle principali caratteristiche del sistema dell'istruzione piemontese.

    Come va la scuola. Note da una ricerca

    Di Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - Dipartimento di Culture, Politica e Società

    Introduzione(1)

    Per i figli della classe operaia degli anni 2000 l'istruzione superiore è ormai "a portata di mano" (Ballarino et al., 2009; Checchi et al, 2006). Andare oltre l'obbligo significa tanto ma non tutto: i licei sono ancora appannaggio delle classi medie e gli istituti tecnici e professionali sono in prevalenza frequentati dai figli della classe operaia (Barone et al, 2010)(2). Si tratta allora di capire a quali condizioni oggettive e soggettive i figli della classe operaia possano espugnare i percorsi liceali e che cosa significhi rimanerne fuori.

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