di Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. (Enel)
Introduzione
Tra i fattori critici spesso indicati alla base del preoccupante livello di disoccupazione giovanile del nostro Paese – confermato nelle ultime rilevazioni ISTAT al 43,3% - è annoverato il gap tra la formazione scolastica superiore e universitaria e le competenze richieste dalle imprese al momento dell'inserimento lavorativo.
Da una parte, le strutture di laboratorio degli istituti tecnici e professionali scontano una difficoltà di aggiornamento continuo alle innovazioni tecnologiche, necessarie invece per le imprese che vogliano rimanere competitive a livello globale; dall'altra, le competenze e capacità tipiche del lavoro "organizzato", sia nella grande azienda che nelle piccole e medie imprese (prime fra tutte, la capacità di lavorare con gli altri e l'assunzione consapevole di responsabilità finalizzata al risultato) non sono tipiche del percorso di apprendimento scolastico, basato prioritariamente su programmi teorici di acquisizione di conoscenze.
Il Gruppo Enel in Italia, sulla base di una consolidata esperienza di gestione dei percorsi formativi nei contratti di apprendistato professionalizzante – principale strumento di inserimento dei nuovi assunti per il personale tecnico negli ultimi anni – ha lavorato già dal 2013 ad una modalità di proficua interazione tra mondo della formazione e mondo del lavoro, che riuscisse ad adattare al contesto italiano gli strumenti previsti in altri Paesi, e tracciasse un percorso "pre-assunzione" per colmare il gap di competenze tipico del nostro sistema, anticipando agli ultimi due anni della scuola superiore un'esperienza strutturata on the job.
L'avvio della sperimentazione
Come prima tappa fondativa di questo percorso, a febbraio 2014 il Gruppo Enel e le Organizzazioni Sindacali del settore elettrico – Filctem CGIL, Flaei CISL e Uiltec UIL - hanno sottoscritto un accordo innovativo su una prima sperimentazione nel nostro Paese dell'alternanza scuola lavoro, attraverso la stipulazione di un contratto di apprendistato di alta formazione. Si è colta l'opportunità offerta dalle novità normative previste dal "Decreto Istruzione" (art. 8bis della legge 8 novembre 2013 n. 128) che prevedeva la possibilità di avviare un programma sperimentale negli ultimi due anni delle scuole superiori con periodi di alternanza scuola-lavoro. Pertanto è stato previsto un percorso di collaborazione con gli istituti tecnici industriali delle aree di maggiore presenza aziendale per l'adattamento dei programmi scolastici e l'inserimento in azienda dei giovani a partire dagli ultimi due anni prima del diploma. L'importante novità è costituita da un peculiare utilizzo del contratto di apprendistato di alta formazione, che prevede un percorso di studio concordato fra scuola ed azienda, con una presenza in azienda durante l'anno scolastico – un giorno alla settimana - finalizzata ad integrare la fase didattica con esperienze formative sul campo, ed una vera e propria esperienza lavorativa full time durante i periodi di vacanza. Dopo il conseguimento del diploma e la verifica aziendale del livello di preparazione raggiunto, sarà possibile stipulare un nuovo contratto di apprendistato professionalizzante della durata di un anno, con un percorso normativo e contrattuale definito dalle Parti, preliminare all'ingresso definitivo in azienda.
La condivisione con i sindacati del valore prospettico che può assumere un nuovo collegamento e dialogo tra scuola e lavoro ha rappresentato un fattore propulsivo nel coinvolgimento di tutti gli attori istituzionali che hanno contribuito all'avvio del progetto: MIUR, Ministero del Lavoro, Regioni, Scuole e Presidi.
Mentre il quadro normativo era ancora incompleto – il decreto ministeriale attuativo della sperimentazione è stato emanato a giugno 2014, preceduto a maggio dalla deroga all'età minima di 18 anni per l'apprendistato di alta formazione – sono state gettate le basi per la stipula di un Protocollo di Intesa tra MIUR, Ministero del Lavoro, Regioni interessate ed Enel, e di convenzioni specifiche con le sette scuole individuate – Istituti Tecnici Industriali a indirizzo elettronico ed elettrotecnico a Napoli, Piacenza, Civitavecchia, Torino, Brindisi, Firenze e Mestre – che hanno regolato l'avvio, a partire dall'inizio dell'anno scolastico 2014-2015, del programma sperimentale. Durante l'estate sono state effettuate le selezioni dei ragazzi che avrebbero composto la "IV Enel" in ogni Istituto, grazie a un attivo coinvolgimento dei Presidi, delle famiglie e dei sindacati a livello locale. I criteri utilizzati dall'azienda, oltre al rendimento scolastico, sono stati di tipo motivazionale e di idoneità all'inserimento in una grande organizzazione: una settimana prima dell'inizio della scuola sono stati firmati i contratti di assunzione in Enel per 145 ragazzi di 16 anni con lo strumento dell'apprendistato di alta formazione, con una retribuzione commisurata alle ore svolte in azienda durante l'anno, corrisposta mensilmente nello stesso importo. Il loro luogo di lavoro per un giorno alla settimana sono gli impianti di generazione o le reti di distribuzione di energia elettrica Enel presenti nella loro area geografica. Da settembre 2014 ad oggi abbiamo quasi completato il primo anno scolastico di "realtà operativa", oggetto di un costante monitoraggio congiunto di azienda, MIUR e direzioni scolastiche: tutti gli apprendisti sono seguiti da tutors aziendali e tutors scolastici, che hanno applicato e commisurato alla specifica realtà locale i programmi di laboratorio e di training on the job condivisi a livello centrale tra tecnici Enel e referenti del MIUR.
Il dialogo sviluppato quotidianamente tra scuola e azienda (definito da uno dei presidi un esempio di "nuova alleanza" nell'interesse degli studenti e del loro futuro professionale) sta costruendo un interessante ponte di linguaggi e di competenze: senza rinunciare all'acquisizione delle conoscenze di base previste dalla scuola superiore, gli studenti potranno essere valutati anche sulla base del loro "saper fare", attraverso una griglia di capacità acquisite nella loro esperienza lavorativa, e arrivare al conseguimento del diploma con un profilo già rispondente alle esigenze del mondo produttivo. Il forte investimento aziendale sarà ripagato dalla velocizzazione del processo di training nell'ambito del successivo contratto di apprendistato professionalizzante e dalla positiva interazione già sperimentata nei team di lavoro tra giovani ancora immersi nel percorso scolastico e lavoratori con esperienza consolidata: uno scambio intergenerazionale molto importante nella gestione dei processi di turn over.
Conclusioni
Verificheremo nei prossimi mesi estivi l'andamento e i risultati della presenza full time in azienda degli studenti (elemento portante della sperimentazione), sempre congiuntamente agli altri attori istituzionali; l'auspicio è di aver costruito un modello, peculiare rispetto ad altri percorsi di alternanza scuola-lavoro di cui si sta attualmente discutendo nell'ambito del disegno di legge di riforma del sistema scolastico, che possa costituire un riferimento per altre aziende e per altri tipi di scuole, e che incentivi, senza peraltro escludere la possibilità di fare ricorso ad altre forme di alternanza, una sinergia indispensabile per colmare il gap riscontrato dalle associazioni imprenditoriali tra esigenze delle aziende e preparazione scolastica dei giovani che terminano il loro percorso di studio.
Per la piena operatività "a regime" di questo modello sarà peraltro necessario attendere l'entrata in vigore del decreto legislativo di riordino delle tipologie contrattuali ("testo organico delle tipologie contrattuali e la revisione della disciplina delle mansioni", parte del Jobs Act), che ha ridisegnato i percorsi di alternanza scuola-lavoro nell'apprendistato per la qualifica, il diploma e la specializzazione professionale" – cosiddetto di primo livello -, e del previsto Decreto Ministeriale attuativo, di concerto tra il Ministero del Lavoro e il MIUR.
L'auspicio è che si riesca in tempi brevi a semplificare ed incentivare le modalità di utilizzo sia per le grandi imprese che per quelle medio-piccole, utilizzando i risultati e le valutazioni della sperimentazione in corso, che Enel sta mettendo a disposizione del sistema imprenditoriale e scolastico.