La ripartenza dei servizi educativi: il ruolo della Regione Piemonte

    di Marida Cardillo (Regione Piemonte)

     

    Il sistema dei servizi educativi in Piemonte, al 30/06/2019, comprende 1.091 strutture, offerte in 407 Comuni piemontesi, con una capacità ricettiva di 27.255 posti. Si tratta prevalentemente di asili nido e micronidi, ma sono compresi anche nidi in famiglia, sezioni primavera e baby parking.

    Questi numeri fanno riferimento ai posti disponibili autorizzati al funzionamento non agli iscritti effettivi e non tengono ancora conto delle conseguenze della pandemia da Covid-19, i cui effetti saranno noti soltanto con le rilevazioni che saranno effettuate nel 2021.

    L’emergenza sanitaria causata dalla pandemia da Covid -19 ha avuto un forte impatto in tutti i settori dell’economia ma anche nel mondo dei servizi educativi per la prima infanzia. Torna alla mente la situazione critica in cui siamo precipitati  nel mese di febbraio all’indomani dell’emanazione del Decreto del Presidenti del Consiglio dei Ministri (d’ora in poi DPCM) del 25/02/2020 che ha stabilito tra l’altro la sospensione dei servizi educativi dell’infanzia: gli uffici regionali sono stati subissati da numerose mail e telefonate da parte dei gestori dei servizi educativi preoccupati dell’emergenza sanitaria e della chiusura imposta che mai si immaginava così prolungata.

    Forte ed urgente è sorta la necessità di supporto economico, sia per le strutture che da un giorno all’altro non avevano più introiti sia per le famiglie con bambini appartenenti alla fascia 0-6, anch’esse provate dalle difficoltà organizzative ed economiche, prive improvvisamente dell’appoggio del nido. A tali sollecitazioni la Regione Piemonte ha cercato di fornire risposte concrete.

    Di seguito si fornisce un breve excursus del percorso adottato.

    Il primo intervento straordinario: liquidità al sistema 0-6

    La prima Misura straordinaria emanata dall’Assessorato Istruzione in data 17 aprile 2020 (DGR n.3- 1255), ha previsto una spesa di 15milioni di euro a sostegno del sistema integrato dei servizi educativi 0-6, nell’accezione della legge 65/2017 comprensive delle scuole dell’infanzia.

    Ad una situazione straordinaria si doveva intervenire subito in modo straordinario: occorreva dare al più presto un’iniezione di liquidità ai servizi e alle famiglie del mondo 0-6. Tuttavia, non c’era sufficiente tempo per tutti i passaggi che caratterizzano solitamente un bando di finanziamento: deliberazione di Giunta con atto di indirizzo, avviso ai comuni approvato con determinazione dirigenziale, raccolta istanze, istruttoria, provvedimento di assegnazione. Data la grave situazione contingente non poteva essere questa la strada da seguire, occorreva raccogliere i dati in modo più veloce e meno impegnativo per i Comuni stessi, nonostante la mancanza di un sistema informatico di rilevazione dei servizi 0-6.

    Si è scelto quindi un modus operandi del tutto innovativo: al posto dell’emanazione del bando di finanziamento si è optato per la raccolta dati su cui costruire il riparto mediante il meccanismo di una piattaforma informatica creata ad hoc dal Consorzio Sistema Informativo (CSI). Il primo giorno di smart working mi sono ritrovata a partecipare alla prima di una serie di  videoconferenze con i colleghi che si occupano della gestione informatica delle procedure regionali per definire i dettagli della rilevazione, attuando un sistema di raccolta dati semplice per i Comuni ma al contempo efficace.

    È stato un modo di lavorare in team nuovo: l’informatica a servizio della parte burocratica con l’obiettivo di rendere il procedimento più celere ed efficace. Anche la diffusione dell’iniziativa è stata condotta in modo innovativo: è stata data evidenza della Misura, come di consueto, mediante pubblicazione sul sito regionale ma, in aggiunta, l’informativa è stata mandata con nota PEC a tutti i sindaci piemontesi tramite l’Anci che ha prestato la sua fattiva collaborazione.

    In pieno lockdown non potendo effettuare incontri esplicativi sul tema in presenza, l’Assessorato ha organizzato webinar con i Comuni al fine di dirimere dubbi nella compilazione dei dati e sul percorso di finanziamento in generale. A tale iniziativa hanno partecipato circa 300 referenti comunali, a dimostrazione del desiderio di approfondire per una corretta partecipazione.

    Alla rilevazione hanno risposto 670 Comuni, di questi 552 hanno dichiarato di avere sul proprio territorio servizi 0-6 anni a pagamento e presentato domanda per il contributo. Le istanze risultate ammissibili sono state 434: il numero dei minori frequentanti al 31/01/2020 sono risultati 48.447 (22.135 per la fascia 0-2 e 26.312 per la fascia 3-6).

    Nel mese di giugno conclusa la rilevazione è stata emanata la Determinazione Dirigenziale n. 380 del 12 giugno 2020 che ha assegnato 8.854.000 euro ai servizi educativi 0-2 (asili nido, micro-nidi, sezioni primavera, centro di custodia oraria, nidi in famiglia) mentre 6.146.000 euro sono stati destinati a favore delle scuole dell’infanzia paritarie e private.

    In base al numero complessivo dei bambini frequentanti, censiti all’interno delle domande ammesse nonché alle risorse assegnate alla Misura, sono state pertanto attribuite le seguenti quote per ciascun minore: 400 euro per i servizi 0-2  e 233,58 euro per i servizi 3-6.

    Il finanziamento ordinario del sistema 0-6 è proseguito, ma più celermente

    Come ogni anno la Regione ha preparato l’atto di indirizzo per la programmazione dei servizi educativi (si veda Box 1)[1]. Si tratta di una misura di finanziamento ordinaria (attiva dal 2017), ma quest’anno ha avuto una connotazione straordinaria: la grave emergenza sanitaria dovuta alla pandemia del Covid-19 che il nostro Paese e la nostra Regione hanno vissuto e stanno ancora vivendo ha determinato anche un’accelerazione nell’assegnazione delle risorse che il MIUR trasferisce alle Regioni per i servizi educativi (ai sensi dell’art. 8 del Dlgs 65/2017). Le risorse nazionali attribuite al Piemonte ammontano a 16.342.410 euro, a cui è associata una quota di cofinanziamento regionale di 4.701.302 di euro, pari al 30% delle risorse ministeriali.

    Il MIUR consapevole della perdurante situazione di difficoltà economica dei servizi educativi per la prima infanzia (fascia 0-2) - i più colpiti dalla complessa congiuntura che il sistema sta attraversando -  ha chiesto alle Regioni una risposta rapida al fine di ripartire celermente le risorse e permettere alle strutture di sopravvivere. Con decreto ministeriale di riparto del 30/06/2020 è stato richiesto a tutte le Amministrazioni regionali l’invio entro il 15 luglio 2020 dell’elenco dei comuni beneficiari del fondo nazionale per i servizi 0-6.

    Nelle annualità precedenti il procedimento era basato sull’emanazione di un bando cui il Comune era chiamato a partecipare, seguiva l’istruttoria regionale sulle istanze dei Comuni che candidavano i servizi educativi al riparto delle risorse. Il procedimento terminava con il conseguente provvedimento di assegnazione. Considerata l’urgenza della richiesta ministeriale, si è optato anche per tale iniziativa per una raccolta dati tramite il metodo della rilevazione informatica con l’obiettivo di formare l’elenco dei Comuni beneficiari del finanziamento statale e ministeriale: i Comuni come la rilevazione inerente la Misura straordinaria sono stati chiamati ad inserire in procedura i numeri di tutti bambini frequentanti i servizi educativi 0-2 appartenenti al loro territorio: nessun servizio doveva essere escluso dal sostegno economico, l’emergenza aveva riguardato e riguarda tutte le strutture. Si evidenzia pertanto la profonda differenza con le passate annualità in cui i comuni potevano scegliere quali servizi candidare: nel 2020 sono stati censiti tutti i servizi (pubblici e privati) esistenti sul loro territorio, favorendo e stimolando il Comune all’interazione con le strutture a titolarità privata.

     

    Box 1 Atto di indirizzo inerente la programmazione regionale dei servizi educativi per l’anno 2020

    (DGR n. 4 -1743 del 28/07/2020) che doveva perseguire le seguenti finalità:

    • interventi di manutenzione straordinaria, messa in sicurezza meccanica ed in caso di incendio, risparmio energetico e fruibilità di stabili, in immobili di proprietà pubblica ospitanti servizi educativi autorizzati al funzionamento;
    • sostegno al costo di gestione dei servizi a titolarità pubblica e privata, con l’obiettivo di consolidare la rete dei servizi educativi per l’infanzia, di favorire il pieno utilizzo dei posti esistenti e anche per ridurre la partecipazione economica delle famiglie alle spese di funzionamento dei servizi nonché per realizzare le indicazioni prescritte dalle linee guida di cui al DM n. 39 del 26/06/2020 nell’ambito dell’emergenza Covid;
    • riduzione delle tariffe praticate dai titolari di servizio per l’accesso ai servizi educativi per l’infanzia;
    • sostegno ai costi di gestione per favorire l’accesso nei servizi educativi dei bambini diversamente abili (anche per opere strutturali);
    • sostegno ai costi per la gestione e il potenziamento dei servizi di sezione primavera al fine di poter progressivamente superare, come prevede il D.Lgs 65/2017, gli anticipi all’iscrizione alla scuola dell’infanzia.

     

    L’elenco dei Comuni beneficiari delle risorse ministeriali e regionali è stato approvato a fine settembre[2]. Su 355 Comuni che hanno inserito i dati dei servizi 0-2 anni nell’applicativo informatico, 343 sono stati ammessi al beneficio per un totale di 21.707 bambini iscritti al 31/01/2020, 11 Comuni hanno dichiarato di non avere servizi 0-2 e un solo Comune risulta privo al momento della rilevazione di iscritti ai propri servizi educativi

    In base al numero complessivo dei bambini frequentanti, censiti all’interno delle domande ammesse nonché alle risorse ministeriali e regionali assegnate, risultano le seguenti quote per ciascun minore: 753,28 euro a titolo di quota ministeriale; 216,7 euro a titolo di quota regionale, per un totale di 969,98 euro pro capite.

    Nel provvedimento regionale (DD 549) si è anche evidenziato, a titolo esemplificativo, che è possibile utilizzare le risorse per i costi seguenti: spese per il personale; spese relative alle utenze; spese per approvvigionamenti di beni materiali; spese per interventi di manutenzione ordinaria; spese per prestazioni di servizio connesse alle attività da svolgere (per esempio spese relativa alla verifica sismica, spese per consulenza di esperti inerenti al problema di sicurezza Covid ecc.); spese per interventi di sanificazione dei locali.

    Anche per quanto riguarda le spese ammesse per i contributi del finanziamento ordinario, la Regione ha cercato il più possibile di venire incontro ai costi che i servizi si sono trovati ad affrontare per la prima volta a causa della pandemia.

     Le azioni regionali confluite nelle Misure sopra descritte hanno avuto entrambe la finalità di riaprire e mantenere in vita i servizi, obiettivo per cui la Regione Piemonte ha lavorato con intensità e determinazione

    Riaperture dei servizi educativi

    La riapertura dei servizi si è svolta in 2 fasi tra loro strettamente connesse. Il primo step ha permesso ai servizi di effettuare l’attività estiva straordinaria, alla luce dell'Allegato 8 del DPCM 11 giugno 2020, pienamente recepito dalla Regione Piemonte, che riporta le linee guida “per realizzare opportunità organizzate di socialità e gioco per bambini ed adolescenti, con l'obiettivo di contenere il rischio di contagio epidemiologico”.

    La straordinarietà dell’attività svolta nei nidi risiede nel fatto che generalmente i servizi 0-2 non svolgono attività estiva, in quanto il servizio può essere aperto in modo ordinario anche durante i mesi di luglio e agosto. Ma l’estate 2020 aveva una connotazione eccezionale, occorreva provare a riaprire i servizi per dare respiro alle famiglie con bambini piccoli e soprattutto ai servizi stessi dopo il periodo di forzata sospensione dell’attività. Si trattava di un passaggio molto atteso nel mondo dei servizi educativi.

    Appena la situazione epidemiologica lo ha consentito, il DPCM dell’11 giugno ha previsto anche per i bambini di età inferiore ai 3 anni la possibilità di svolgere attività ludico- ricreative, di educazione non formale utilizzando le potenzialità di nidi e spazi per l’infanzia, scuole, altri ambienti similari ed aree verdi, consigliando l’applicazione per la fascia di età 0-5 anni di un rapporto numerico pari ad 1 educatore ogni 5 bambini.

    La riapertura di tali attività è stata condizionata dal rispetto di regole specifiche a cui le strutture si sono attenute. L’ordinanza regionale (68 del 13 giugno 2020, in conformità dell’allegato 8, DPCM 11 giugno 2020) in particolare ha precisato: la possibilità di riprendere l’attività estiva rivolta alla fascia di età 0-3 anni in spazi idonei ad ospitare servizi alla prima infanzia a norma di legge; l’obbligo da parte dei gestori dei servizi di effettuare comunicazione formale all'ASL e al Comune di riferimento; la necessità del rigoroso rispetto delle dettagliate prescrizioni dell’attività estiva, stabilite nel DPCM sopra citato, senza introdurre ulteriori adempimenti.

    Il secondo, ancor più sospirato, step è stata la riapertura dell’attività ordinaria dei servizi educativi fissata dalla Regione Piemonte per il 31 agosto 2020 (DPGR n. 88, 27 agosto 2020, Misure per la ripresa delle attività dei servizi educativi per l'infanzia per l'anno educativo 2020-2021).

    L’esigenza di ripartire ha dovuto coniugarsi con il rispetto dei protocolli sanitari: nel fissare la data di riapertura dei servizi educativi 0-3 la Regione Piemonte ha stabilito che l’attività ordinaria dei servizi debba svolgersi nel rigoroso rispetto del “Documento di indirizzo e orientamento per la ripresa delle attività in presenza dei servizi educativi e delle scuole dell’infanzia” adottato con Decreto Ministeriale n. 80 del 3/08/2020.

    Inoltre, nel DPGR n. 88 è stato rimarcato secondo le previsioni delle linee guida ministeriali che per quanto concerne il rapporto numerico personale educativo/bambini dei servizi educativi 0-3, si applicano le indicazioni ordinarie stabilite dalla normativa regionale, tale aspetto condiviso anche in Conferenza Unificata nella seduta del 31 luglio scorso è stato determinante per lo start up dei servizi stessi che non erano nelle condizioni di sostenere sotto il profilo economico un parametro diverso (come quello di 1 educatore per 5 bambini adottato per l’attività estiva).

    Tutto ciò premesso come una favola a lieto fine … gli asili nido, micro nidi, sezioni primavera, centri di custodia oraria e nidi familiari con tutte le incognite dovute alla situazione pandemica ancora in atto hanno potuto finalmente ripartire con l'attività ordinaria a partire dal 31 agosto, nel rispetto delle linee guida statali.

     

    Conclusioni

    Il COVID ha lasciato un segno anche nell’ambito dei servizi educativi e delle loro famiglie. I servizi hanno sicuramente sofferto sotto il profilo economico, lo dimostra anche il fatto che alcuni di essi non sono riusciti a riaprire in seguito al lockdown.

    La maggior parte ha riaperto ma ha dovuto comunque rispettare le prescrizioni sanitarie previste dalle linee guide nazionali, ampliando gli spazi, creando piccoli gruppi stabili per non creare possibilità di contagio. Sicuramente un’enorme mole di lavoro in più, affrontata con impegno e serietà dagli operatori, consapevoli che purtroppo il virus non è sconfitto e che non bisogna abbassare la guardia.

    Le famiglie hanno patito difficoltà organizzative nella gestione dei loro bimbi, sia se i genitori lavorano fuori casa, sia per chi telelavora, sia per chi ha perso purtroppo l’occupazione. I genitori sono inoltre chiamati a svolgere un ruolo più attivo anche nel momento attuale in quanto dovranno collaborare con i servizi stessi segnalando tempestivamente sintomatologie sospette nei loro figli.

    Anche i piccoli utenti dei nidi hanno sicuramente patito la situazione, soprattutto la fase iniziale quando la loro routine è stata bruscamente interrotta: la didattica a distanza per lo 0-3 è difficile da praticare nonostante l’emanazione delle interessanti linee pedagogiche di riferimento per i servizi 0-6 elaborate dalla Commissione Infanzia Sistema integrato Zero-sei (D.lgs. 65/2017) intitolate "Orientamenti pedagogici sui LEAD: legami educativi a distanza, un modo diverso per fare nido e scuola dell’infanzia”. Di conseguenza si immagina che la ripresa con distanziamenti, dispositivi di protezione e quant’altro sarà stata anche per i bimbi non semplice anche se hanno uno spirito di adattamento ed una duttilità maggiore degli adulti.

    In definitiva la pandemia ha prodotto in ogni soggetto delle conseguenze diverse.

    Ma non c’è solo l’aspetto negativo, anzi occorre evidenziare che in molti ambiti c’è stata una crescita, pensiamo ad esempio alla scoperta di nuove modalità di comunicazione e di lavoro. Anche la P.A. ed in particolare la Regione Piemonte ha iniziato a sperimentare modalità innovative per rispondere alle sollecitazioni del territorio accelerando i tempi per effettuare il riparto delle risorse. Si è scoperto ed apprezzato un nuovo modo di procedere dematerializzato: non per questo l’azione amministrativa è stata meno efficace e proficua come dimostrano le risorse finanziarie messe in campo dalle misure sopra descritte.

    L’augurio è che questa esperienza di emergenza sanitaria sia da insegnamento per un maggior utilizzo anche in futuro delle procedure informatiche: in questo modo ci soffermeremo non solo sugli svantaggi sofferti ma anche sul percorso di crescita svolto che ha portato tutti verso orizzonti che solo qualche tempo fa non avremmo mai immaginato.

     

    Per approfondimenti si segnalano i seguenti LINK:

     

    Misura straordinaria

    https://www.regione.piemonte.it/web/temi/coronavirus-piemonte/sostegno-al-pagamento-delle-rette-dei-servizi-per-linfanzia

    https://www.regione.piemonte.it/web/temi/coronavirus-piemonte/servizi-per-linfanzia-assegnati-dalla-regione-15-milioni-euro-434-comuni

    Piano d’azione 2020

    https://www.regione.piemonte.it/web/temi/istruzione-formazione-lavoro/istruzione/0-6-anni-servizi-contributi/sostegno-al-sistema-integrato-educazione-istruzione-contributi-per-2020

    https://www.regione.piemonte.it/web/temi/istruzione-formazione-lavoro/istruzione/0-6-anni-servizi-contributi/piano-dazione-nazionale-per-sostegno-sistema-integrato-0-6-anni 

    LEAD: legami educativi a distanza, un modo diverso per fare nido e scuola dell’infanzia

    https://www.regione.piemonte.it/web/temi/istruzione-formazione-lavoro/istruzione/0-6-anni-servizi-contributi/legami-educativi-distanza-un-modo-diverso-fare-nido-scuola-dellinfanzia

     

     

    [1] DGR n. 4 -1743 del 28/07/2020 “Piano di azione nazionale pluriennale per la promozione del Sistema integrato di educazione e di istruzione – Decreto ministeriale n.53 del 30/06/2020 – Approvazione dell’Atto di indirizzo per la programmazione regionale dei servizi educativi anno 2020 e delle disposizioni per il computo delle risorse.

    [2] DD n.549 del 25 settembre 2020

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