Centrali operative territoriali in Piemonte. Un modello sperimentale

    di Arabella Fontana (Project Manager COT, Direzione Sanità e Welfare della Regione Piemonte), Alice Borghini, Francesco Enrichens, Michela Santurri, Antonio Paris (AGENAS, Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali)

    L’articolo presenta una buona pratica sperimentale sull’attuazione del disegno strategico di implementazione delle Centrali Operative Territoriali (COT) in quattro aziende “pilota” piemontesi, sostenute da AGENAS, progetto PonGov “ICT e cronicità”, in un’ottica di “rimodellamento” dell’organizzazione territoriale, favorendo modalità di lavoro integrate, multi-professionali, aiutate da strumenti di Telemedicina e intelligenza artificiale.

    Introduzione

    La Direzione Sanità e Welfare della Regione Piemonte, AGENAS, PONGOV ICT e Cronicità e le ASL TO3, NO, CN2 e Città di Torino, hanno condiviso un progetto di ricerca per la definizione e implementazione di un modello sperimentale di Centrali Operative Territoriali (COT) previste nella Missione 6 Component 1 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), in collegamento con il numero europeo armonizzato 116117[1] in coerenza col previsto riordino della rete territoriale del Piemonte.

    Un gruppo di lavoro multidisciplinare e multi-professionale, costituito da rappresentanti dei Project Team attivati dalle Direzioni Generali in ciascuna ASL, espressione delle differenti componenti aziendali debitamente coinvolte e responsabilizzate, supportati da figure esperte della Regione Piemonte e di AGENAS, ha condotto un’analisi organizzativa secondo le dimensioni di analisi sistemica di una struttura sanitaria (Vaccani,1992), composte dai singoli elementi costitutivi: Input, Variabili interne, Risultati.

    Ne è emerso un modello condiviso, rispettoso delle peculiarità evidenziate dalle singole Aziende, che è stato validato dalla “Cabina di Regia” regionale costituita da Regione, AGENAS, ASL partecipanti, e che sarà sperimentato sul campo sotto la supervisione della stessa Cabina.

     

    Il modello sperimentale

    La COT è un modello organizzativo dell’ASL a valenza distrettuale che svolge funzioni di coordinamento organizzativo della presa in carico della persona e di raccordo/connessione tra servizi e professionisti coinvolti nel processo assistenziale compresi gli Enti Gestori dei Servizi Socio-Assistenziali. L’obiettivo è quello di assicurare continuità, accessibilità e integrazione dell’assistenza.

    La Centrale è il punto spaziale, ovvero il luogo fisico, che connette le macroaree e che si avvale della piattaforma di telemedicina quale strumento di lavoro.

    Una COT ogni 100.000 abitanti (o comunque una per Distretto) dovrà raccogliere il bisogno espresso dai nodi della rete territoriale ed effettuare azioni organizzative per i bisogni semplici (che richiedono una risposta assistenziale immediata) e quelli complessi (che richiedono interventi sociosanitari di tipo multiprofessionale), attivare le risorse più appropriate per garantire percorsi coordinati tra professionisti e servizi ospedalieri, distrettuali e sociali, assicurare il monitoraggio degli interventi. 

    Figura 1. Macro aree organizzative essenziali

     

    Sono condizioni necessarie: la personalizzazione degli interventi; la conoscenza specifica della rete di offerta; l’allineamento di più processi produttivi in modo da velocizzare la gestione del singolo caso ed evitare di bloccare il transito nella rete; l’integrazione di più processi informativi relativamente a paziente, contesto di riferimento, setting[2] necessario.

    Il servizio è rivolto ad operatori sanitari e sociosanitari, rappresentando l’interfaccia tra Medici di Assistenza Primaria (MMG, PLS, MCA, IFeC), Servizi territoriali, Rete Emergenza-Urgenza, Ospedali, Dipartimenti Territoriali, Strutture Sanitarie Intermedie (Hospice, Ospedali di Comunità, RSA), Servizi Sociali (aziendali ed Enti Gestori del territorio) coinvolti nei processi di cure dei cittadini ed assicura:

    • attivazione delle risorse presenti nella rete assistenziale e coordinamento delle azioni, grazie alla mappatura aggiornata in tempo reale delle risorse e delle dotazioni a disposizione dei nodi della rete di offerta;
    • tracciamento e monitoraggio del percorso assistenziale del paziente nei vari setting di cura assicurando la continuità terapeutica/assistenziale e la registrazione dei flussi;
    • supporto informativo a tutti gli attori della rete riguardo ai servizi disponibili sul territorio e alle tempistiche di attivazione;
    • monitoraggio e reporting dei sistemi di telemedicina a supporto della presa in carico dei pazienti affetti da patologie croniche.

     

    Le suddette funzioni sono complementari a quelle dei servizi sanitari di continuità assistenziale del numero unico europeo 116117, che costituisce invece un punto di riferimento per il cittadino, fornendo informazioni sull’offerta dei servizi territoriali nonché sulle modalità di accesso ad essi. Alla COT competente per territorio saranno trasferite dal nodo 116117 le segnalazioni dei bisogni ad elevata complessità espressi da utenti fragili che necessitano di essere indirizzati al percorso “giusto” per ottenere tempestivamente la risposta appropriata.

    Al fine di garantire l’esercizio integrato ed uniforme delle funzioni sul territorio aziendale, il governo operativo della COT potrà essere esercitato dai Distretti o centralizzato a livello di Direzione Generale Aziendale.

    La COT si coordinerà con le altre modalità organizzative già presenti a livello aziendale (es. Nucleo Distrettuale Continuità delle Cure, Punto Unico di Accesso) delle quali vengono riconvertite e riassegnate le risorse; dovendo valutare i bisogni clinici, assistenziali e sociali dei cittadini per i quali costruire un progetto di cura necessita di un team in cui siano presenti professionalità sanitarie mediche e infermieristiche e professionalità del sociale, supportati da figure amministrative.

    L’ASL nella propria autonomia organizzativa assicura la disponibilità di personale dedicato, in totale o in parte, alla COT, in numero sufficiente al corretto funzionamento 7 giorni/7 per 12 ore/die, adeguatamente formato rispetto ad abilità professionali relative ad accoglienza, orientamento, valutazione del bisogno e presa in carico, anche sulla base di pregresse esperienze lavorative in settori oggetto di riconversione o di accordi di programma con Enti Gestori dei servizi socio assistenziali.

     

    Conclusioni e proposte per le politiche

    Il disegno strategico di implementazione delle COT sostenuto dal PNRR mira a promuovere la salute della popolazione di riferimento attraverso un “rimodellamento” dell’organizzazione territoriale che favorisca modalità di lavoro sempre più integrate e multi-professionali, deputate alla presa in carico globale del paziente.

    Nell’ambito della “cornice” del modello COT disegnato, ciascuna Azienda partecipante alla sperimentazione potrà declinare con la dovuta flessibilità applicativa le modalità operative, in maniera da risultare aderente alle peculiarità del proprio territorio (differente ad esempio per una realtà territoriale estesa su ambito provinciale con comuni scarsamente abitati, sparsi anche in zone difficilmente accessibili, che affida il governo della COT al Distretto per privilegiare prossimità e domiciliarità, rispetto ad una realtà metropolitana con una elevata concentrazione di abitanti su una superficie territoriale contenuta, che necessita di un governo forte centrale a livello di Direzione Generale che assicuri un’offerta omogenea ed efficace) e contestualmente garantire il coordinamento organizzativo finalizzato al passaggio dalla prestazione isolata al processo assistenziale integrato.

    Il Regolamento della COT (fig. 2) sarà lo strumento operativo comune ed omogeneo nella architettura, ma specifico nei contenuti caratterizzanti ciascuna realtà.

    Prioritariamente, per poter dare attuazione al Progetto COT in Regione Piemonte, vanno assicurate alcune condizioni vincolanti, quali:

    • disponibilità di un sistema informativo di supporto unico ed omogeneo a livello regionale, che garantisca le possibilità di connessione interaziendale per facilitare i percorsi su tutto il territorio; la piattaforma che sarà sviluppata deve essere integrata/interfacciabile con i principali applicativi di gestione aziendale, con accesso al FSE (Fascicolo Sanitario Elettronico) e ai principali database aziendali;
    • riorganizzazione dell’offerta aziendale (servizi/linee produttive) in modo che i servizi siano in grado di rispondere 7/7 giorni per assicurare efficienza ed efficacia dei percorsi gestiti dalla COT;
    • attuazione del piano di investimenti per disporre di logistica idonea (sede, tecnologia) e di risorse umane da dedicare alla COT (nuove professionalità e/o riconversione di personale);
    • programmazione di formazione continua per tutti i professionisti coinvolti in modo da assicurare una corretta gestione delle interfacce tra Ospedale e Distretto; rete dei servizi sanitari e sociali; professionalità diverse; contesti organizzativi diversi.

     

    I benefici attesi dall’attuazione del progetto nelle quattro aziende “pilota” sono importanti. Spaziano dall’opportunità per i professionisti di essere sperimentatori di nuovi modelli di riorganizzazione e di diventare propulsori di reti di integrazione di competenze diverse e multi specialistiche, alla condivisione di obiettivi che puntano a fornire risposte integrate, sanitarie e sociali e a strutturare percorsi di connessione tra i diversi setting assistenziali. Si persegue inoltre la capacità di effettuare un continuo monitoraggio delle attività svolte attraverso un sistema strutturato di raccolta ed analisi dei dati, fino alla crescita culturale derivante dal continuo confronto tra professionisti del SSR e alla creazione di “comunità di pratica”, grimaldello per vincere la sfida posta dal PNRR.

     

    Figura 2. Regolamento delle Centrali Operative Territoriali

     

    Bibliografia

    Vaccani R., 1992, La Sanità Incompiuta, Nuova Italia Scientifica, Milano

    AA.VV., 2021, Monitor 45, Semestrale AGENAS, Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari regionali

    Enrichens F., 2021, I pilastri di una nuova rete territoriale, @forwardRPM

     

     

    Parole chiave: PNRR, Telemedicina, Servizi socio-sanitari territoriali

     

     

    Abstract   

    L’articolo presenta una buona pratica sperimentale sull’attuazione del disegno strategico di implementazione delle Centrali Operative Territoriali (COT) in quattro aziende “pilota” piemontesi, sostenute da AGENAS, progetto PonGov “ICT e cronicità”, in un’ottica di “rimodellamento” dell’organizzazione territoriale, favorendo modalità di lavoro integrate, multi-professionali, aiutate da strumenti di Telemedicina e intelligenza artificiale.

     

    [1] Il numero telefonico 116117 è il numero unico europeo per l'accesso alle cure mediche non urgenti e ad altri servizi sanitari territoriali a bassa intensità/priorità di cura

    [2] Con setting si intende la "matrice funzionale" che media la costruzione della relazione professionale tra paziente e terapeuta, e la rende clinicamente efficace

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