Le strutture di prossimità ed intermedie nella programmazione sanitaria e socio-sanitaria della rete territoriale

    di Mario Minola (Direttore Direzione Sanità e Welfare, Regione Piemonte) e Franco Ripa (Dirigente Settore Programmazione dei servizi sanitari e socio-sanitari, Direzione Sanità e Welfare, Regione Piemonte)

    La Missione 6 del PNRR, con riferimento allo sviluppo delle reti di prossimità, delinea le componenti della nuova organizzazione territoriale della rete sanitaria piemontese: il punto focale di riferimento, il Distretto, e i diversi punti di erogazione, ovvero le Case della Comunità, l’ospedale di Comunità e le Centrali Operative Territoriali.

    Questo nuovo modello di sviluppo dell’assistenza sanitaria potrà avere un impatto positivo anche sul setting ospedaliero e sull’ambito della prevenzione, in particolare per quanto riguarda lo snellimento dei percorsi di salute e il coordinamento tra i diversi processi socio-sanitari.A inizio 2022, il quadro epidemiologico riscontrabile a livello nazionale e regionale è ancora caratterizzato da bisogni di salute articolati e complessi, che richiedono una risposta tempestiva alle condizioni di acuzie e la presa in carico di persone affette da patologie croniche di lunga durata, spesso affrontabili vicino al loro luogo di vita. L’assistenza primaria riguarda la fornitura di servizi sanitari che siano universalmente accessibili, incentrati sulla persona e inseriti in uno scenario di continuità delle cure.

    Il modello di programmazione sanitaria e socio-sanitaria è orientato a garantire i percorsi di salute fra domicilio, territorio ed ospedale, con la definizione di interventi finalizzati al rafforzamento della governance del sistema territoriale e del ruolo delle forme organizzative multidisciplinari e multi-professionali, con l’implementazione progressiva delle strutture di prossimità ed intermedie.

     

    La Missione 6 del PNRR

    A scala nazionale, la missione 6 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) individua i temi chiave del futuro impianto organizzativo in ambito sanitario e socio-sanitario, prevedendo investimenti in:

    • reti di prossimità, strutture intermedie e telemedicina per l'assistenza sanitaria territoriale. Gli interventi di questa componente intendono rafforzare le prestazioni erogate sul territorio grazie al potenziamento e alla creazione di strutture e presidi territoriali (come le Case della Comunità e gli Ospedali di Comunità), il rafforzamento dell'assistenza domiciliare, lo sviluppo della telemedicina e una più efficace integrazione con tutti i servizi socio-sanitari;
    • innovazione, ricerca e digitalizzazione del servizio sanitario nazionale. Le misure incluse in questa componente consentiranno il rinnovamento e l'ammodernamento delle strutture tecnologiche e digitali esistenti, il completamento e la diffusione del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE), una migliore capacità di erogazione e monitoraggio dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) attraverso più efficaci sistemi informativi. Le risorse sono destinate anche alla ricerca scientifica e a favorire il trasferimento tecnologico, oltre che a rafforzare le competenze e il capitale umano del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) anche mediante il potenziamento della formazione del personale.

     

    Lo sviluppo della Missione 6 del PNNR nella Regione Piemonte per l’area territoriale

    In Piemonte, le azioni della Missione 6 del PNRR si inseriscono sul modello esistente, per la definizione della nuova organizzazione della rete sanitaria volta a sviluppare prassi operative e standard di assistenza territoriale.

    Nella prospettiva della revisione della rete territoriale, il punto focale di riferimento è rappresentato dal Distretto. Quale articolazione territoriale dell’ASL svolge infatti una funzione essenziale nella governance del sistema territoriale, assicurando l'espletamento delle funzioni e delle relative attività indicate dalla normativa vigente.

    In tale contesto, per rispondere alle differenti esigenze, garantire equità di accesso, capillarità e prossimità del servizio, è necessario definire progressivamente un modello di erogazione dei servizi e una rete di assistenza territoriale adeguata, anche in termini di spazi fisici e di localizzazione delle strutture.

    La Casa della Comunità rappresenta il luogo in cui il sistema sanitario si coordina e si integra con l’area dei servizi sociali, proponendo l’integrazione intersettoriale delle diverse dimensioni di intervento e dei diversi ambiti di competenza, con un approccio trasversale ai bisogni dell’assistito.

    L’Ospedale di Comunità è una struttura sanitaria territoriale rivolta a pazienti che, a seguito di un episodio di acuzie minore o per la riacutizzazione di patologie croniche, necessitano di interventi sanitari a bassa intensità clinica, caratterizzati da una assistenza/sorveglianza sanitaria infermieristica continuativa anche notturna, non erogabile a domicilio.

    La Centrale Operativa Territoriale è un servizio a valenza distrettuale che assolve al ruolo di raccordo e di coordinamento della presa in carico della persona tra i diversi setting e professionisti sanitari coinvolti (transizione tra ammissione/dimissione nelle strutture ospedaliere, nel trattamento temporaneo e/o definitivo presso le strutture di ricovero intermedie o domiciliari o residenziali ecc.).

    Il lavoro di programmazione effettuato nella seconda metà dell’anno 2021dall’Assessorato alla Sanità della Regione Piemonte con le Aziende Sanitarie regionali, in risposta alle indicazioni del PNRR, ha portato a due provvedimenti:

    - la DGR 11 febbraio n. 4 - 4628 “Approvazione della programmazione relativa: localizzazione dei siti delle Case di Comunità, Ospedali di Comunità e Centrali Operative Territoriali. Proposta al Consiglio regionale”;

    - la DCR 22 febbraio n. 199 “Approvazione della programmazione relativa alle strutture di prossimità ed intermedie nelle Aziende Sanitarie Locali: localizzazione dei siti delle Case di Comunità, Ospedali di Comunità e Centrali Operative Territoriali”.

    In tali atti è stata definita la localizzazione dei siti delle Strutture di prossimità ed intermedie nelle Aziende Sanitarie Locali (ASL): 91 Case della Comunità, 30 Ospedali di Comunità e 43 Centrali Operative Territoriali come presupposto per lo sviluppo del futuro assetto organizzativo territoriale.

     

    Conclusioni

    Allo stato attuale, in Piemonte quanto nel resto del Paese, si sta consolidando un nuovo modello di sviluppo dell’assistenza sanitaria, con un approccio di “salute globale”, anche basato sulla integrazione di discipline diverse.

    Le azioni includono la costruzione e la modernizzazione, sia dal punto di vista tecnologico che organizzativo, della dimensione sanitaria territoriale in base ai bisogni consolidati ed emergenti con sedi di erogazione più prossime agli utenti.

    È prevedibile che questa nuova cornice possa avere un impatto positivo anche sul setting ospedaliero e sull’ambito della prevenzione, in particolare per quanto riguarda lo snellimento dei percorsi di salute e il coordinamento tra i diversi processi socio-sanitari.

     

    Bibliografia

    Expert Panel on effective ways of investing in Health (EXPH), 2014, Preliminary report on definition of a frame of reference in relation to primary care with special emphasis on financing systems and referral systems, EXPH.

    Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF), aprile 2021, Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Next Generation Italia, Roma: MEF.

    Starfield B., 1994, Is primary care essential?, Lancet, 344: 1129-1133

     

     

    Parole chiave: Programmazione sanitaria e socio-sanitaria, strutture di prossimità, strutture intermedie

     

    Abstract   

    La Missione 6 del PNRR, con riferimento allo sviluppo delle reti di prossimità, delinea le componenti della nuova organizzazione territoriale della rete sanitaria piemontese: il punto focale di riferimento, il Distretto, e i diversi punti di erogazione, ovvero le Case della Comunità, l’ospedale di Comunità e le Centrali Operative Territoriali. Questo nuovo modello di sviluppo dell’assistenza sanitaria potrà avere un impatto positivo anche sul setting ospedaliero e sull’ambito della prevenzione, in particolare per quanto riguarda lo snellimento dei percorsi di salute e il coordinamento tra i diversi processi socio-sanitari.

    Argomenti

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    Programmazione
    Istruzione e Lavoro

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