di Luca Battisti (Unito), Riccardo Giovanni Bruno (Polito-Unito), Federico Cuomo (Polimi), Egidio Dansero (Unito), Giacomo Pettenati (Upo)
Nel 2014 e 2015 i numeri 27 e 36 di Politiche Piemonte si sono concentrati sul rapporto “cibo-città”, presentando la prospettiva delle politiche urbane del cibo e ricostruendo una serie di processi che si stavano avviando a Torino in una dimensione metropolitana, intesa sia in termini formali (Città metropolitana) sia sostanziali (l’area conurbata di Torino coinvolta nel III Piano strategico).
Ritorniamo in questa sede a fare il punto sul processo di costruzione di food policy a Torino e nel Torinese, inquadrandolo nell’evoluzione del “movimento” delle politiche urbane e locali del cibo a livello internazionale e in Italia.
Se i processi e progetti a cui si faceva riferimento nei due numeri citati avevano già avuto avvio prima di Expo Milano 2015 “Nutrire il Pianeta, energia per la vita”, il mega-evento meneghino, focalizzato sul tema dell’alimentazione, avrà un importante ruolo di acceleratore sia a livello locale sia internazionale. Grazie alla spinta di Expo 2015 e al fondamentale supporto di Fondazione Cariplo, il Comune di Milano, dopo l’esperienza pionieristica della Provincia di Pisa e alcuni processi allora in divenire in alcune altre città, tra cui la stessa Torino, sarà la prima città italiana ad avviare formalmente una Food Policy urbana, che si è via via strutturata, sotto la responsabilità politica della Vice Sindaca e dotandosi di un apparato tecnico-amministrativo ad hoc che la porterà ad affermarsi sempre di più, anche grazie a diversi importanti progetti europei e premi internazionali.
Da Expo Milano alla Rete italiana Politiche locali del cibo (PLC)
L’eredità culturale di Expo Milano verrà raccolta in due documenti. Il primo, la “Carta di Milano” [1], voluta dall’allora Ministero dell’Agricoltura, non avrà particolare seguito, non riuscendo, per quanto ne sappiamo, a farsi largo tra i tanti documenti e prese di posizione nella diplomazia internazionale del cibo. Il secondo, il Milan Urban Food Policy Pact (MUFPP) [2], voluto dall’amministrazione milanese, avrà ben diversa sorte.
Firmato inizialmente dai sindaci di 100 città di tutto il mondo, con l’adesione di Torino attraverso la firma di Piero Fassino, allora anche Presidente di ANCI oltre che Sindaco di Torino, il MUFPP si è via via affermato come una rete di riferimento a livello internazionale, coinvolgendo all’aprile 2023 ben 260 città a livello internazionale, di cui 26 in Italia. Nel nostro paese si registra il maggior numero di adesioni, con quasi tutte le grandi città italiane coinvolte (tra le più popolose fanno eccezione solo Napoli e Catania) e una particolare concentrazione nel Centro Nord.
Sul tema delle politiche urbane e locali del cibo si è anche attivata dal 2018 la Rete italiana Politiche locali del cibo (Rete PLC), che raggruppa oltre 500 persone tra mondo della ricerca, esperti, tecnici e amministratori pubblici, attivisti in grandi e piccole associazioni, che compongono il mosaico di un movimento italiano per le politiche locali del cibo, variamente intrecciato con altre reti ed esperienze.
La Rete PLC ha avviato un’attività di osservatorio e monitoraggio (per approfondimenti si vedano il sito della Rete e la rivista Re|Cibo [3]). Osservando la figura 1, per esempio, è possibile vedere le città italiane che hanno aderito al MUFPP o che hanno avviato processi a diverso grado di formalizzazione verso una food policy locale, quelle che sono coinvolte in progetti europei pertinenti alle politiche urbane del cibo e quelle che sono state oggetto di studi specifici da parte della Rete.
Figura 1. Le politiche locali del cibo in Italia (fonte: Dansero et al. 2022)
Le politiche locali del cibo in Piemonte e Torino
La realtà piemontese vede l’adesione al MUFPP da parte delle città di Torino (sin dal 2015) e di Chieri (dal 2019).
Nel caso di Chieri, dopo una fase di studio, con il supporto dell’Atlante del cibo e in particolare dell’Università di Torino, con delle linee guida per una Food policy nel Chierese, ha indirizzato gli sforzi verso il nascente Distretto del cibo del Chierese-Carmagnolese (si veda l’intervista in questo stesso numero di Politiche Piemonte).
Nel caso di Torino la situazione è più articolata. Rimandando ai lavori collettivi della Rete PLC per una più accurata ricostruzione della situazione italiana e torinese (Dansero et al., 2019; Allegretti et al. 2022), nella figura 2 sono ricostruiti i principali processi che hanno coinvolto Torino (e talvolta la Città metropolitana) a partire dal 2013, tra i quali si segnala l’introduzione nello Statuto municipale di Torino del “diritto al cibo”, prima città italiana a compiere questo passo.
Figura 2 - Principali processi a Torino verso una politica locale del cibo
Nel progetto di Torino Smile del 2013 il tema del cibo era stato introdotto successivamente, in modo trasversale. Tra il 2014 e il 2015 all’interno del processo di elaborazione del III piano strategico viene attivato un tavolo “di visione” denominato inizialmente “Torino Capitale del cibo”, poi trasformato in città del cibo, che produrrà due proposte di lavoro strettamente collegate. La prima riguarda la creazione di una Food Commission, finora mai avviata, nonostante vari studi preparatori e tentativi. La seconda il progetto di Atlante del cibo, proposto dall’Università di Torino quale strumento e contesto di condivisione e strutturazione di conoscenze sul sistema territoriale del cibo, come base per delle politiche e poi avviato formalmente tra il 2016-17 coinvolgendo Politecnico di Torino, Università di Scienze Gastronomiche e nel 2020 Città e Città metropolitana di Torino, Ires Piemonte e Urban Lab. Nel 2015, analogamente a quanto avviato in altre città, si avvia Nutrire Torino Metropolitana, un ampio percorso partecipativo, promosso da Città Metropolitana e Università di Torino che attraverso il coinvolgimento di un ampio numero di attori elaborerà un’Agenda del cibo e una proposta (Peano, Toldo, 2015) poi inserita nel piano strategico metropolitano 2018-20. Tra il 2016 e il 2017 il progetto europeo Food Smart Cities for Development, in collaborazione con Milano e altre città in Europa, consente di realizzare un’attività sistematica di raccolta di buone pratiche ed esperienze (Bottiglieri et al. 2016).
L’attività dell’Atlante del cibo di Torino metropolitana ha consentito in questi anni un collegamento tra la pluralità dei processi, riducendo discontinuità e sovrapposizioni tra gli stessi.
Nelle varie e diversificate iniziative intraprese da Torino per la costruzione di un sistema di politiche locali del cibo, un elemento importante è rappresentato dall’attenzione per lo scambio e il confronto con le altre esperienze avviate in Italia e Europa. Torino e Roma, per esempio, lavorano oggi insieme nel progetto europeo FUSILLI [4], geniale acronimo che designa uno dei tre grandi progetti europei da 12 milioni di euro finanziati nella Call della Commissione europea “CE-FNR-07-2020 - FOOD 2030 - Empowering cities as agents of food system transformation” [5].
Figura 3 - La rete delle città europee coinvolte in FUSILLI
Le principali attività di FUSILLI consistono:
- da un lato, nello sperimentare attività di produzione, distribuzione e consumo ispirate al paradigma dell’economia circolare, concentrandosi nel quartiere di Mirafiori Sud quale living lab;
- dall’altro, nel proporre un nuovo modello collaborativo o di governance orizzontale per la gestione del sistema alimentare urbano, attraverso varie azioni quali la creazione di un Gruppo di lavoro InterAssessorile (GIPA), la prosecuzione della pubblicazione del Food Metric Report [6], quale strumento di rappresentazione sistematica del sistema urbano del cibo come base per le politiche; la promozione e il supporto a PUNTo al cibo (Paesaggi e comunità Urbane per Nutrire Torino) rete di reti -e associazioni di base attive nel Torinese sui temi del cibo.
La prospettiva, grazie al supporto dell’Associazione Està [7] e dell’Atlante del cibo di Torino Metropolitana è quello di arrivare a un Consiglio del cibo allargato e aperto alle organizzazioni di base, alle associazioni di categoria e alle imprese, che possa rappresentare un forum di governance collaborativa.
Un ulteriore passo in avanti in questa prospettiva è dato dal rinnovo (in corso) del Protocollo di intesa “Costruire insieme azioni e conoscenza sul sistema del cibo di Torino e del territorio metropolitano”, ovvero dell’Atlante del cibo di Torino metropolitana, con l’ingresso del 2023 di Regione Piemonte, che ha dal febbraio 2023 attivato un nuovo settore dedicato alle “politiche del cibo” nell’Assessorato Agricoltura e Cibo.
La prosecuzione dell’esperienza dell’Atlante del cibo potrà consentire sia il rilancio del tema in una prospettiva metropolitana, collegandosi al Piano strategico, alla strategia e all’agenda metropolitana per lo sviluppo sostenibile, sia la riproposizione del modello Atlante del cibo in altri territori del Piemonte.
Conclusioni
Torino si può collocare tra due casi estremi ed emblematici a livello italiano: da un lato Milano, dove pur in presenza di un fitto tessuto di associazioni locali, la spinta per la Food policy è avvenuta in una intelligente operazione di patrimonializzazione dell’eredità del grande evento di Expo 2015; dall’altro il caso di Roma, dove il lavoro svolto in oltre un anno da una cinquantina di associazioni di base, supportati in un processo di ricerca-azione da ricercatori particolarmente attivi nella Rete PLC, porterà ad una proposta di Food Policy fatta poi propria dalle giunta Raggi prima e Gualtieri poi, in un non semplice intreccio con vari strategie di Città e Città metropolitana. Qui, per concludere, evidenziamo due elementi di criticità.
Il primo, riferito soprattutto alla città di Torino e ai processi in corso, riguarda la difficoltà, tra le tante questioni e problemi che affollano l’agenda politica e i discorsi sulla città, di costruire una rappresentazione e una narrazione che sappia tenere assieme una pluralità di iniziative e temi (dalle eccellenze agro-alimentari, i caffè storici, la cioccolata, alla lotta alla povertà alimentare, alle sperimentazioni di nuove relazioni tra cibo e città, per citarne solo alcuni) in una visione unitaria, anche nelle sue diversità e contraddizioni, di “Torino città del cibo”, in un profilo identitario urbano più ricco e articolato, oltre la “sindrome da capitale”. Un esempio recente è dato dall’aver ospitato una riuscita e innovativa iniziativa quale “ColtivaTo” [8], festival internazionale dell’agricoltura, non riuscendo però a inserirla in una rappresentazione complessiva dei rapporti cibo-città, assieme ad esempio a Terra Madre – Salone del Gusto e ai vari eventi legati al cibo, lasciando allo stesso tempo esaurirsi un importante evento come il Festival del Giornalismo Alimentare.
Il secondo riguarda la dimensione metropolitana. Se in passato Torino si era segnalata come esperienza innovativa con molte iniziative che era riuscita a collegare attraverso il percorso di Nutrire Torino Metropolitana, questa esperienza, nonostante un forte interesse diffuso sui territori, segnalato anche dall’adesione al MUFPP da parte di Chieri e dinamiche interessanti nel Pinerolese ed Eporediese, non è riuscita a trasferirsi nell’attuale piano strategico 2021-23 (Torino metropoli aumentata) che dedica scarsa attenzione al tema delle politiche locali del cibo.
Fa tuttavia ben sperare l’inserimento in modo convincente della tematica all’interno dell’Agenda metropolitana per lo sviluppo sostenibile (missione 1.3)[9], e si tratterà di vedere quanto questa riuscirà ad orientare il prossimo piano strategico triennale della città metropolitana anche nella prospettiva delle politiche locali del cibo.
Note
[1] www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/9341
[2] www.milanurbanfoodpolicypact.org/
[3] www.politichelocalicibo.it; https://www.ojs.unito.it/index.php/recibo/index
[4] Fostering the Urban food System Transformation through Innovative Living Labs Implementation FUSILLI Cordis https://cordis.europa.eu/project/id/101000717. FUSILLI è coordinato dalla Fondazione spagnola Cartif e coinvolge in Italia le città di Roma e Torino, le società Risorse per Roma, Civiesco e Tecnoalimenti, la Fondazione di Comunità di Mirafiori (Torino) e altri partner terze parti della Città di Torino (Orti Generali, Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo e Università di Torino).
[5] Nella stessa call sono stati finanziati altri due progetti: Food Trails - guidato dal Comune di Milano, coinvolge la Città di Bergamo, la Fondazione Cariplo, la Fondazione Politecnico di Milano (con Politecnico e ASPRE come terze parti), la Fondazione Slow Food Italia - e Cities2030 - Coordinato dall’Università di Ca’ Foscari, coinvolge la Città di Vicenza (con l’Associazione La Vigna come terza parte), lo IUAV, le società EPC European Project Consulting e Quantitas srl e il Future Food Institute.
[6] www.torinovivibile.it/wp-content/uploads/2023/01/FoodMetrics22_ITA_web.pdf
[7] Està è un centro indipendente di ricerca, formazione e consulenza, vanta una consolidata esperienza nell’attività di progettazione e supporto alla formulazione e implementazione di food policy urbane e locali, ed è stato coinvolto come esperto all’interno del progetto di FUSILLI per la creazione di un Consiglio del cibo.
[8] https://www.coltivato.com/
[9] www.cittametropolitana.torino.it/cms/risorse/ambiente/dwd/agenda-metropolitana/WEB_agenda_sviluppo_sostenibile_A4_MISSIONI.pdf
Bibliografia
Allegretti, V., Battisti L., Cuomo F., Dansero E., Pettenati G., Ravazzi S., Toldo A. (2022). L’evoluzione delle politiche alimentari a Torino. Re|Cibo. Rivista della Rete italiana politiche locali del cibo, 1, 40-54.
Bottiglieri M., Pettenati G., Toldo A. (a cura di), (2016). Turin food policy. Buone pratiche e prospettive. Milano: FrancoAngeli. Disponibile in: https://www.francoangeli.it/Ricerca/Scheda_Libro.aspx?ID=23967
Cuomo, F.. (2022). Urban Living Lab: An Experimental Co-Production Tool to Foster the Circular Economy. Social Sciences 11, no. 6: 260. https://doi.org/10.3390/socsci1106026
Dansero E., Pettenati G., Toldo A., Bonavero P. (2019). “Verso politiche locali del cibo a Torino: attori, progetti, processi”, In: Dansero E., Marino D., Mazzocchi G., Nicolarea Y. (a cura di), 2019. Lo spazio delle politiche locali del cibo: temi, esperienze e prospettive. Torino: Celid, 51-70.
Dansero E., Nicolarea Y., Spadaro C. (2022). Le politiche locali del cibo in Italia: una mappa, Re|Cibo. Rivista della Rete italiana politiche locali del cibo, 1.
Peano, C., Toldo A. (2015). Nutrire Torino Metropolitana: verso una strategia alimentare urbana, Politiche Piemonte, 36, 27-30.
Autori
Luca Battisti, Dipartimento Culture Politica Società, Università di Torino, Atlante del cibo di Torino metropolitana, Rete PLC
Riccardo Giovanni Bruno, Dipartimento Interateneo Scienze Progetto e Politiche del Territorio, Politecnico di Torino Università di Torino, Atlante del cibo di Torino metropolitana, Rete PLC
Federico Cuomo, Dipartimento di Ingegneria gestionale, Politecnico di Milano, Dipartimento Culture Politica Società, Università di Torino, Atlante del cibo di Torino metropolitana, Rete PLC
Egidio Dansero, Dipartimento Culture Politica Società, Università di Torino, Atlante del cibo di Torino metropolitana, Rete PLC
Giacomo Pettenati, Dipartimento di studi per l’economia e l’impresa, Università del Piemonte Orientale, Dipartimento Culture Politica Società, Università di Torino, Atlante del cibo di Torino metropolitana, Rete PLC
Parole chiave: politiche del cibo, territorio, sviluppo, Regione Piemonte