di Vittorio Bosser Peverelli, Tiziana Pia, Valentina Archimede e Chiara Maeva Soster (Assessorato Agricoltura e cibo della Regione Piemonte)
Per comprendere le caratteristiche del “sistema-cibo” della regione Piemonte, le “Linee guida sull’Educazione alimentare e l’orientamento ai consumi”, approvate dalla Giunta Regionale a settembre 2022, rappresentano non solo una “mappatura” della realtà esistente, ma anche un efficace strumento di analisi delle sue luci e ombre.
Figura 1. Analisi SWOT del sistema-cibo della regione Piemonte. Regione Piemonte, 2019, p. 11
Tra gli “strenghts” più significativi, emergono la grande varietà e diffusione di prodotti di qualità, grandi eventi legati al “sistema-cibo”, eccellenze nell’ambito formativo ecc. Mentre per i “weaknesses” spiccano: insufficiente conoscenza e diffusione locale dei prodotti piemontesi, difficoltà nell’affrontare cambiamenti nei modelli di consumo, scarsa propensione alla creazione di reti, mancata messa in comune di saperi e di opportunità ecc. Numerose sono quindi le “opportunities”: dalla creazione di network e di forme alternative di commercio (hub, piattaforme online, consegna a domicilio), ad un modello di mensa radicalmente ripensato, all’adozione di politiche coordinate e progettazioni a medio-lungo termine. Così come le “threats”, tra cui spicca la rigidità di molti processi e pratiche.
Sulla base dei risultati emersi dalle Linee Guida e dall’analisi SWOT in esse contenuta è stato definito il “Piano operativo triennale” di interventi, approvato dalla Giunta Regionale nel febbraio 2023.
Il piano operativo triennale sull'Educazione al cibo e l'orientamento ai consumi
Il piano operativo triennale 2023-2025 è lo strumento operativo con cui attivare e condurre azioni, sia per perseguire gli obiettivi strategici europei (strategia “Farm to fork”, Sviluppo Rurale del Piemonte, nuova PAC) sia per accogliere le esigenze del territorio nella sua globalità. Si prefigge una serie di macro obiettivi che superano i confini dell’Educazione alimentare, per divenire delle vere e proprie politiche del cibo “a 360°”. Sono stati quindi individuati, per il triennio 2023-2025, cinque obiettivi e, per ciascuno di essi, le azioni e gli strumenti da adottare, i soggetti interessati e gli indicatori per il monitoraggio.
1. Promozione del rapporto diretto produttori-consumatori. Può essere non solo la garanzia di cibo di qualità per il consumatore ed una remunerazione equa per il venditore, ma un atto fondamentale per riallacciare i rapporti tra la città e la campagna, con tutte le ricadute sociali, economiche ed ambientali che ne possono derivare.
2. Formazione sull’educazione alimentare. La formazione dei cittadini, degli studenti e dei decisori pubblici, è una tra le leve più efficaci per raggiungere la conoscenza e la consapevolezza necessarie per costruire un nuovo rapporto con il “sistema-cibo”. Nella relazione tra cibo, cittadinanza e territorio, l’educazione è il collante imprescindibile per supportare la transizione verso sistemi alimentari più sostenibili.
3. Riduzione degli sprechi alimentari. Lo spreco alimentare rappresenta una piaga che si manifesta in ogni passaggio della filiera alimentare. Spesso l’insufficiente conoscenza del tema e della corretta applicazione delle norme ostacola le azioni di prevenzione e di recupero a fini sociali, alimentando così un quadro paradossale, dove spreco di cibo e povertà alimentare convivono.
4. Orientamento dei consumi. Orientare i consumi alimentari, favorendo l’adozione di diete che privilegiano prodotti veramente sostenibili e salutari, è un’azione di primaria importanza nel quadro generale delle politiche del cibo.
5. Promuovere i processi partecipativi locali sulle politiche del cibo. Nuovi modelli sociali ed economici, basati sulla costruzione di comunità con interessi e valori comuni, stanno subentrando a quelli tradizionali, spesso inadeguati per affrontare le grandi sfide legate alla transizione verso nuovi modelli di produzione e consumo alimentare. Le comunità locali rappresentano quindi uno strumento essenziale per la coesione sociale, la resilienza e la valorizzazione dei territori. La stessa costituzione dei Distretti del cibo, con l’esperienza pilota del distretto del Chierese-Carmagnolese (cfr. articolo del Sindaco Ghio in questo numero della rivista), deve essere vista come un’opportunità, non solo per la promozione dei prodotti e del territorio, ma anche e soprattutto per riflettere sulle politiche locali imperniate sul cibo, coinvolgendo l’intera comunità in scelte coraggiose riguardanti l’ambiente, la salute, il welfare, la lotta agli sprechi alimentari, ecc.
Tabella 1 – Quadro sinottico del Piano operativo triennale 2023-2025
La governance delle politiche del cibo in Piemonte
La Regione Piemonte, nel definire la governance delle politiche per il sistema-cibo piemontese, ha innanzitutto disposto la creazione - all’interno della Direzione Agricoltura e cibo - del settore “Coordinamento delle attività sulle politiche del cibo”, con competenze sia riguardo le attività di comunicazione sui temi del comparto agricolo e del cibo, sia altre attività più attinenti alle politiche del cibo. Tra queste: progettazione e gestione di iniziative sul consumo consapevole, sulla conoscenza della qualità del cibo e della sostenibilità del sistema produttivo, sulle implicazioni ambientali, etiche e sociali legate alle produzioni agricole e al consumo alimentare.
Oltre a ciò, la Giunta regionale ha disposto la formalizzazione di un Tavolo di lavoro inter- direzionale sulle molte tematiche legate al food system. Il Tavolo, operante in via informale già durante la stesura delle “Linee guida”, sarà coordinato dalla Direzione Agricoltura e cibo e comprende le Direzioni “Sanità e Welfare”, “Istruzione, Formazione, Lavoro”, “Ambiente, Energia e territorio”, “Cultura e Commercio”, “Coordinamento politiche e fondi europei, turismo e sport”.
Infine, si cita l’attività del “Gruppo di lavoro intersettoriale di ricerca e documentazione sui determinanti di salute correlati all’alimentazione”, previsto dal Piano Regionale della prevenzione PRP 2020-2025 e incardinato presso la Direzione Sanità e Welfare. Ha funzioni di osservatorio sui temi della sicurezza alimentare e la qualità nutrizionale del cibo, per programmare interventi di formazione/addestramento/informazione e comunicazione rivolti agli operatori sanitari, agli operatori commerciali ed ai consumatori. Svolge anche le funzioni di TaRSiN (Tavolo Regionale sulla Sicurezza Nutrizionale), ricalcando in parte il modello organizzativo e funzionale previsto dall’analogo Tavolo nazionale.
infine, poiché la programmazione e il coordinamento delle politiche del cibo regionali non può prescindere da un’apertura verso l’esterno, andando ad intercettare quegli attori che, talvolta da lungo tempo, si occupano attivamente del tema, la Regione è anche attiva nella costruzione di percorsi condivisi e compartecipati con i diversi stakeholder per riflettere, studiare, progettare e, infine, attuare iniziative a medio-lungo termine, che soddisfino le necessità dei territori. In tale contesto si colloca l’adesione della Regione Piemonte al Protocollo d’intesa dell’Atlante del cibo che sarà formalizzato a partire dal 2023.
L’attuazione del Piano operativo triennale
Tra le azioni che la Direzione Agricoltura e cibo ha già attivato a partire dal 2022, sia in attuazione del Piano operativo triennale, sia per altre attività complementari, vi sono:
- Formazione di amministratori locali e funzionari pubblici. Le politiche locali del cibo sono solo parzialmente conosciute e comprese da parte di amministratori e funzionari dei Comuni piemontesi, quindi è necessario che la Regione si adoperi per fornire gli opportuni strumenti di conoscenza e di gestione, affinché i decisori ed i funzionari possano divenire soggetti attivi nella transizione verso nuovi e più sostenibili modelli di produzione e consumo alimentare. Pertanto la Direzione Agricoltura e cibo, in collaborazione con ANCI Piemonte ed Università di Torino, sta definendo – per la prima volta in Piemonte - un percorso di formazione e capacity building sul tema, che prenderà il via entro il 2023 e affronterà, con un taglio applicativo, i principali argomenti inerenti la food policy.
- Formazione mirata nelle scuole superiori. Il progetto “Dal campo alla cucina: a scuola di filiera” si rivolge agli istituti di “Enogastronomia e ospitalità alberghiera” e agli Istituti Tecnici e Professionali agrari piemontesi. Trae spunto e si integra con un Progetto nato nel 2017, “A scuola di PSR”, ampiamente consolidato nell’offerta formativa scolastica e in linea con gli obiettivi del nuovo CSR. Il Progetto pilota, previsto per il triennio 2023-25, vuole innanzitutto fornire a docenti e studenti una panoramica sulle principali politiche agricole europee (in particolare su Obiettivo 9 PAC 2023-2027- “Alimentazione e salute”) e sulla strategia “Farm to fork”. Inoltre, mediante la partecipazione attiva degli studenti - che saranno guidati a “toccare con mano” le varie fasi delle filiere agroalimentari individuate – intende agevolare l’acquisizione delle competenze necessarie per un approccio integrato al food system. La prima edizione pilota sarà varata nell’autunno 2023.
- Animazione locale su politiche del cibo partecipate. Le comunità locali rappresentano il “cuore” del food system, quindi valorizzare il loro ruolo come “motore” e “volano” per la diffusione di nuovi modelli di produzione e consumo, è un passaggio fondamentale di cui la Regione deve farsi carico per innescare, agevolare, supportare questi processi. La Direzione Agricoltura e cibo ha pertanto definito un calendario di incontri sul territorio, intitolati “Il cibo è territorio. Verso politiche del cibo partecipate”. Scopo degli incontri: coinvolgere attivamente, mediante la discussione e il confronto, le comunità sia tramite la riflessione sul proprio modello di alimentazione, sia gettando le basi per future attività coprogettate tra pubblico e privato. Gli appuntamenti, dopo le tappe di Cisterna d’Asti, Ivrea e Pinerolo nei prossimi mesi toccheranno tutte le principali località piemontesi.
Comunicazione
Tra le attività implementate dalla Direzione Agricoltura e cibo e che interessano in modo trasversale i contenuti del Piano operativo triennale, un ruolo chiave viene svolto dalle attività di comunicazione, tra cui:
- “Nel nostro piatto”: un’esperienza interattiva. La mostra, una vera e propria esperienza interattiva multimediale promossa in collaborazione con la Direzione Cultura/Museo regionale di Scienze Naturali, presenta sei isole tematiche che permettono di imparare, giocando e interagendo, sui temi “produzione del cibo”, “apporto di nutrienti”, “consigli anti-spreco”, “utilizzo dell’acqua e del suolo”. Durante il 2023 sarà ampliata con un’isola dedicata alla filiera agroalimentare e al ruolo dell'agricoltore. Sono già state effettuate due tappe a Torino nel 2022, cui sono seguite quelle di Novi Ligure e Verbania nel 2023.
- Una Buona Occasione. Il progetto, nato in collaborazione tra Regione Piemonte, Regione Valle d’Aosta e Ministero Sviluppo Economico, ha l’obiettivo di sensibilizzare i consumatori sulla lotta allo spreco alimentare e sulle sue implicazioni ambientali, etiche, economiche e sociali. La Direzione Agricoltura e cibo intende valorizzare soprattutto la app UBO, organizzata in sezioni che permettono di effettuare una lista della spesa, creare ricette anti-spreco e tenere traccia delle date di scadenza degli alimenti per evitare sprechi.
I giovani agricoltori
Il tema delle politiche del cibo ha trovato ampio spazio anche in altre attività della Direzione Agricoltura e cibo; tra queste la redazione di un vademecum dedicato ai giovani agricoltori (o aspiranti tali), nato sia per facilitare lo studio in vista degli esami obbligatori di verifica della Capacità professionale, sia per consentire l’acquisizione di una conoscenza base sulla tematica. Il vademecum, che sarà rilasciato nella versione definitiva nell’estate 2023, comprende una serie di “monografie”, riguardanti i principali aspetti dell’attività agricola: tra queste una è dedicata ai prodotti agricoli e agroalimentari. Tra gli aspetti trattati: i prodotti piemontesi a qualità certificata, la vendita (anche con modalità innovative/alternative) dei prodotti agricoli e dei prodotti alimentari, la trasformazione dei prodotti in azienda, l’etichettatura, la somministrazione negli agriturismi e nelle fattorie didattiche.
Conclusioni
È sempre più evidente che il sistema del cibo risulta costituito da un intricato insieme di fattori, persone, relazioni, interconnessi tra loro in maniera il più delle volte di ardua comprensione. I livelli, geografici, sociali, economici, di governance, si intersecano, si confondono, le azioni e le situazioni si alimentano reciprocamente creando sinergie (anche inaspettate) o, al contrario, si scontrano elidendosi e delineando degli scenari in continua, perenne evoluzione. La Regione Piemonte intende operare nel prossimo futuro coordinando gli interventi regionali che ruotano intorno al cibo, al fine di intervenire in modo sinergico su tutta la filiera dei prodotti alimentari, per collegare nel modo più funzionale possibile chi li produce con chi li trasforma e li vende e con chi li consuma, all’insegna della sostenibilità (sociale, economica e ambientale), nel solco degli Obiettivi individuati dall’Agenda 2030 verso cui tendere: i “Sistemi alimentari sostenibili”.
Bibliografia
Regione Piemonte (2019). L.R. 1/2019 - art. 43 bis. Educazione al cibo ed orientamento ai consumi. Linee Guida Regionali – Sintesi, Regione Piemonte. https://www.regione.piemonte.it/web/sites/default/files/media/documenti/2022-10/sintesi_per_salone_del_gusto.pdf
Per approfondimenti
Pia T., Bosser Peverelli V. (2022), Il cibo è territorio. Quaderni Agricoltura Regione Piemonte n. 103 - Dicembre 2022, pp. 14-16. https://quaderniagricoltura.regione.piemonte.it/documentazione/rivista-agricoltura/33-agricoltura-n-103-dicembre-2022/file.html
All’interno dell’Assessorato Agricoltura e cibo della Regione Piemonte, Bosser Peverelli è Dirigente del Settore Attuazione programmi relativi ai servizi di sviluppo e ad interim del Settore Coordinamento attività sulle politiche del cibo. Tiziana Pia, Valentina Archimede e Chiara Maeva Soster fanno invece parte del Settore Coordinamento attività sulle politiche del cibo
Parole chiave: politiche del cibo, territorio, sviluppo, Regione Piemonte