Il Piano Regionale della Mobilità e dei Trasporti: un piano processo

    Di Ezio Elia, Olga Quero, Ilaria Sciarrillo- Regione Piemonte

    Le scelte relative alla pianificazione e programmazione nei trasporti assumono un ruolo essenziale a livello regionale, incidendo su aspetti relativi alla competitività delle imprese e dei territori e alla qualità di vita dei cittadini, in un complesso quadro decisionale in cui politiche infrastrutturali, ossia investimenti, si intersecano con politiche della mobilità e di erogazione dei servizi. L‘interazione riguarda non solo diversi livelli istituzionali di governo (alcune competenze sono sovranazionali, ad esempio le reti TEN-T, altre nazionali altre ancora sono interregionali o di livello locale) ma anche attori pubblici e privati di diverse tipologie e dimensioni.

    Tutto ciò comporta, spesso, incertezze sotto il profilo delle risorse finanziarie, delle priorità di intervento e delle tempistiche di attuazione.

    Per ottimizzare l’efficacia delle politiche occorre dotarsi di una visione di medio- lungo periodo ma al contempo sapersi rimodulare nel breve in base alle nuove esigenze di mobilità determinate da eventi esterni, come dimostra anche l’attuale emergenza sanitaria legata alla pandemia. Di qui la necessità di sviluppare un metodo di lavoro con cui prendere, nel tempo, le decisioni: lo strumento adottato in Regione a tale scopo è il Piano Regionale della Mobilità e dei Trasporti (PRMT).      

     Il Piano-Processo

    Concepito come uno strumento di lavoro dinamico destinato ad aggiornarsi in itinere, il PRMT, approvato nel 2018 (l’ultimo piano risaliva al 1978), guarda alla pianificazione dei trasporti in modo sicuramente innovativo rispetto al passato, facendo proprie le raccomandazioni contenute nei documenti europei in materia, con una particolare attenzione gli obiettivi di sostenibilità del settore dei trasporti.

    Esso si presenta come un piano-processo, articolato su due livelli di pianificazione dall’arco temporale differenziato:

    uno strategico di lungo periodo, volto ad orientare le scelte infrastrutturali e ad incrementare l’integrazione di tutti i servizi (trasporto su ferro e su gomma per persone e merci) in modo tale da migliorare la qualità dell’offerta, stabilendo obiettivi differenziati nel tempo con orizzonte al 2050;

    uno operativo di medio periodo, attraverso i piani di settore, ossia quello per la Mobilità delle Persone -PrMoP e quello per la Logistica delle merci -PrLog, di durata decennale   e con orizzonte al 2030. Viene incluso in tale contesto anche il Piano Regionale della Mobilità Ciclistica- PRMC, recentemente introdotto dalla normativa nazionale per lo sviluppo della mobilità in bicicletta in quanto la ciclabilità è una delle modalità con la quale si spostano le persone ma anche le merci nell’ultimo miglio.

    In tale contesto, riguardo alle politiche infrastrutturali si assume un approccio gerarchico: dal completamento della rete TEN-T, dalla definizione di un elenco di progetti prioritari all’individuazione di nodi da interconnettere attraverso una rete di primo livello - rete core e di secondo livello -rete comprehensive, considerandoli come essential facility fondamentali per l’incremento dell’accessibilità dei territori.

    Del resto le politiche dei trasporti e della mobilità impattano in misura significativa sulla qualità della vita dei cittadini, consentendo o meno loro l’accesso ai  principali servizi, e sulla competitività delle imprese, incidendo su tempi e costi delle attività, determinando, infine, effetti sull’assetto territoriale, sociale ed economico. Allo stesso modo le scelte insediative e l’assetto territoriale influenzano la domanda di mobilità e le sue caratteristiche: da qui deriva la necessità di fornire una lettura unitaria del PRMT con le altre politiche regionali.

    È evidente, quindi, che le caratteristiche del "sistema della mobilità" e le sue connessioni con la struttura territoriale (produttiva, insediativa e ambientale) richiedano anche nel medio- lungo periodo modalità di attuazione capaci di coinvolgere tutti i soggetti interessati, dalle istituzioni agli "utenti" e agli stakeholder.

    La governance del piano

    Partendo da tali considerazioni, si è scelto di adottare una governance integrata tale da consentire l’elaborazione di politiche multisettoriali (territorio, energia, industria, trasporti) e multilivello (Regioni, Province, Comuni) in grado di cogliere le potenzialità latenti nei territori attraverso la conoscenza insita a livello locale.  Per questo motivo, nel suo percorso di implementazione il Piano si propone di trovare i necessari elementi di raccordo con altri fondamentali campi di azione regionale: la strategia regionale per lo sviluppo sostenibile, il piano territoriale e quello di qualità dell’aria, il piano energetico così come quello per la Banda Ultra-Larga.

    La governance del PRMT si declina, quindi, sia orizzontalmente sia verticalmente, valorizzando la trasversalità delle politiche regionali e la presenza di attori multilivello.

    La governance orizzontale implica il dialogo tra le strutture regionali, in modo da produrre decisioni e programmi coerenti tra di loro; quella verticale costituisce uno strumento di coordinamento inter-istituzionale, per operare in maniera integrata ad ogni livello di governo, superando i confini istituzionali e valorizzando le specificità di ogni territorio in un’ottica policentrica e di collocazione del Piemonte nella Macro-Regione del Nord- Ovest.

    Le fasi del piano

    La redazione dei piani settoriali si articola in tre fasi, garantendo un approfondimento dei temi di discussione e delle loro implicazioni pratiche e rinforzando la consapevolezza della complessità degli interventi in materia di politiche dei trasporti.

    La Fase 1 - Conoscere il territorio, completata nel mese di ottobre 2020, si è sviluppata in Tavoli di lavoro aperti a tutti i soggetti rappresentativi, con ambito di riferimento i Quadranti (Bacini di trasporto), considerati la scala territoriale più idonea per raccogliere gli elementi, tangibili e non tangibili,  e per intercettare i fattori di innovazione le aspirazioni presenti; in tale occasione gli attori hanno segnalato i fattori che possono condizionare, direttamente o indirettamente, il sistema della mobilita e dei trasporti locale, regionale e di livello sovraregionale.

    La Fase 2 - Rispondere alla domanda di mobilità, attualmente in corso, riguarda la definizione di standard e livelli di prestazione di reti, nodi e servizi per costruire il sistema regionale multimodale, gerarchico e integrato. A partire dal sistema dell’attuale offerta di reti, nodi e servizi, si prefigge di  identificare gli elementi della rete (stradale e ferroviaria, ma anche i nodi di trasporto) e dei servizi (di trasporto e ICT) funzionali alla propria politica e stabilire il livello gerarchico di appartenenza; il confronto riguarda attori interni all’amministrazione regionale (i Settori dell’area trasporti e il Nucleo tecnico) e attori esterni considerati privilegiati in forza della loro competenza in materia (RFI, AMP, Anas…come anche Enti locali e altre Regioni).

     Fase 3 - Costruire le misure di piano, attualmente in corso per definire il quadro di azioni di breve-medio periodo secondo il quale orientare i documenti di piano, per la mobilità delle persone e per la logistica delle merci, verso gli obiettivi al 2030 del PRMT per rispondere agli impegni di livello interregionale e alle peculiarità dei territori emerse dai lavori delle fasi precedenti. Tali misure riguarderanno le politiche dei trasporti considerate in un’ottica più ampia di integrazione fra politiche regionali (competitività, formazione, innovazione, energia e ambiente…).

     

    Conclusioni

    Il PRMT e i suoi piani di settore attuativi, al di là della necessaria forma di atto amministrativo, ma costituisce un nuovo modo di concepire le politiche pubbliche per l’ambito trasporti piemontese i dove a un approccio top-down, in cui la Regione stabilisce le linee programmatiche e di indirizzo, se ne affianca uno di tipo bottom-up in cui i territori hanno voce per definire meglio gli interventi in base alle esigenze locali, in un processo di interazione continuo e reciproco.

    Il metodo adottato per la costruzione dei piani e per lo sviluppo dei contenuti mostrano la centralità delle politiche dei trasporti nel posizionamento competitivo del Piemonte e nel raggiungimento degli obiettivi della Strategia di Sviluppo Sostenibile, con un impatto sulla qualità della vita dei cittadini che assume ancora maggior rilevanza nello speciale momento storico di uscita dalla crisi pandemica.

    Parole chiave:  piano, processo, governance, mobilità, trasporti

     

     

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