di Cristina Fabrizio e Ottavio Castelletti (Regione Piemonte)
- Perché un Piemonte su due ruote?
Nella sua semplicità di un telaio e due ruote, la bicicletta rappresenta un mezzo economico, rapido ed ecologico per gli spostamenti, che aumenta l’accessibilità e favorisce l’inclusione sociale. Riducendo la necessità di ricorrere all’utilizzo di mezzi motorizzati privati per gli spostamenti di corto-medio raggio, la bicicletta fluidifica il traffico, limita il consumo di suolo, rende più competitivo il trasporto pubblico e mitiga gli impatti ambientali legati al consumo di carburanti e all’emissione di inquinanti. Muoversi in maniera attiva migliora la salute fisica e mentale, nonché la qualità della vita delle persone, con una riduzione della spesa sanitaria. Infine, lo sviluppo cicloturistico rappresenta un’importante strategia di valorizzazione e accesso sostenibile alle risorse del territorio, e strumento di rivitalizzazione economica. Infine, come riconosciuto dalla stessa Organizzazione Mondiale della Sanità, la bicicletta è un mezzo congruo a rispondere alle esigenze di spostamento anche in situazione di emergenza (sanitaria) in quanto garantisce distanziamento, limita gli spazi occupati e garantisce il raggiungimento dei livelli minimi di attività fisica raccomandati.
- Una Visione Integrata per il Piemonte del Futuro
Il Piemonte è una regione ideale per muoversi in bici per chi ama la natura, lo sport e il paesaggio, ma anche per chi si sposta per le esigenze quotidiane: il clima è temperato, buona parte degli spostamenti avviene per brevi distanze e su aree in pianura, la regione offre una capillare rete di trasporto ferroviario e su gomma.
L’ambizione della Regione Piemonte è chiara: aumentare la sicurezza reale e percepita degli spostamenti, migliorare la vivibilità del territorio e dei centri urbani, e contribuire al benessere generale dei cittadini. Parallelamente, si punta a incrementare la competitività regionale, stimolando lo sviluppo di imprese, industria e turismo. In questo quadro, la bicicletta emerge come un catalizzatore di molteplici benefici, delineando un Piemonte che mira ad essere:
- Più sano: L’incentivo all’attività fisica quotidiana, intrinseca all’uso della bicicletta, contribuisce direttamente alla salute pubblica, mentre la riduzione del traffico veicolare si traduce in un minore inquinamento atmosferico e acustico, migliorando la qualità dell’aria e la vivibilità degli spazi urbani ed extraurbani.
- Più sicuro: Una maggiore presenza di ciclisti e infrastrutture dedicate può portare a una riduzione delle collisioni tra i diversi utenti della strada, promuovendo una cultura della convivenza e del rispetto reciproco.
- Più egualitario: La bicicletta offre una soluzione di trasporto economica e accessibile, abbattendo barriere economiche e sociali e garantendo mobilità anche a persone in difficoltà, contribuendo così a una maggiore inclusione.
- Più produttivo: L’investimento nella ciclabilità stimola la creazione di posti di lavoro “green” nel settore della produzione, manutenzione e servizi legati alla bicicletta. Inoltre, la decongestione delle strade e la riduzione dei tempi di percorrenza per chi si sposta in bici possono avere un impatto positivo sull’efficienza economica.
- Più sostenibile: L’uso della bicicletta riduce drasticamente le emissioni di gas serra e degli inquinanti locali, contribuendo in modo significativo agli obiettivi di decarbonizzazione e lotta ai cambiamenti climatici.
- Più connesso: La creazione di una rete ciclabile capillare favorisce la creazione di relazioni e scambi tra territori, valorizzando il patrimonio paesaggistico, culturale e turistico della regione e promuovendo un senso di comunità.
- Il Piano Regionale della Mobilità Ciclistica (PRMC): Il Quadro Normativo e Strategico
Con la L. R. 33/1990, la Regione Piemonte ha riconosciuto fin dagli anni ‘90 la bicicletta come valido mezzo di trasporto sia per le esigenze quotidiane sia per motivi ricreativi, ed è da allora impegnata in un importante lavoro di definizione e sviluppo di una propria dorsale cicloviaria, culminato nel progetto «Rete dei percorsi ciclabili di interesse regionale», approvato con D.G.R. n. 22-1903 del 27.07.2015 (e recentemente aggiornato con DGR n. 83-8992 del 16.05.2019).
Un ulteriore e fondamentale passo in direzione di un sistema di mobilità sempre più sostenibile è stato compiuto con l’approvazione nel 2018 del Piano Regionale della Mobilità e dei Trasporti (il PRMT)0F0F[1]. Un piano strategico generale che fissa le linee guida per lo sviluppo del settore dei trasporti con obiettivi e target da raggiungere entro diversi orizzonti temporali (2020, 2030 e 2050). Tra le molteplici linee d’azione, il PRMT individua come prioritari gli interventi di tutela e messa in sicurezza della mobilità attiva (a piedi, in bicicletta e micro-mobilità) tramite la riprogettazione degli spazi urbani, politiche di riduzione del traffico veicolare e misure comportamentali e che, nel complesso, devono concorrere al raggiungimento di una quota modale “bici” pari o superiore all’8% nel 2030 e pari o superiore al 17% entro il 2050. Obiettivi fondamentali che hanno trovato una contestualizzazione nei piani di settore dei trasporti – Piano della Mobilità delle Persone (PrMoP ) e Piano della Logistica (PrLog), e nello specifico nel Piano Regionale della Mobilità Ciclistica (PRMC).
Rispetto al quadro programmatorio complessivo, il PRMC è considerato dalla Regione come sottoinsieme e parte integrante sia del PrMoP e del PrLog poiché la bicicletta è una delle modalità di trasporto con le quali le persone possono spostarsi e la rete ciclabile deve rappresentare una delle componenti dell’offerta generale di mobilità (sia pendolare che turistica) nonché asse per lo sviluppo della logistica urbana leggera e di prossimità (o di ultimo miglio).
Questo quadro pianificatorio va letto nell’ambito delle altre politiche e strategie che la regione ha in corso, le cui sinergie sono rappresentate nello schema riportato di seguito.

3.1. La visione: il PRMC: cos’è e quali finalità?
Previsto dalla recente legge nazionale n.2 dell’11 Gennaio 2018 “disposizione per lo sviluppo della mobilità in bicicletta e la rete nazionale di percorribilità ciclistica”, il PRMC (art. 5) è lo strumento di pianificazione e programmazione di settore che la Regione predispone e approva con cadenza triennale per conseguire le finalità della legge e in coerenza con il Piano Generale della Mobilità Ciclistica (nazionale).
Nello specifico, il PRMC (art 5, comma 2) promuove l’uso della bicicletta sia per scopi turistici che ricreativi individuando la rete che ricade nel suo territorio (assumendo e valorizzando quali dorsali la rete nazionale Bici Italia), individua il sistema delle aree di sosta e le azioni per promuovere l’intermodalità, definisce gli indirizzi relativi alla predisposizione delle reti ciclabili in ambito urbano ed extraurbano e la procedura di recepimento degli indirizzi negli strumenti di pianificazione territoriale ed urbanistica e nei regolamenti edilizi. Inoltre, prevede la realizzazione di azioni di comunicazione, educazione e formazione. Gli altri enti, in particolare Città Metropolitane e Province, sono tenuti a sviluppare le proprie reti in coerenza e attuazione con il PRMC all’interno dei Biciplan (Art. 7 L. n°2/2018).
Infine, il PRMC deve concorrere (direttamente e indirettamente) altresì al raggiungimento degli obiettivi regionali fissati da altri piani e strategie regionali di rilievo quale il PEAR ed il PRQA e la Strategia Regionale di Sviluppo Sostenibile (SRSvS)2F2F[2] al fine di plasmare le politiche e le azioni finalizzate alla crescita economica in armonia con l’integrità degli ecosistemi e con l’equità sociale.
Il piano funge da cornice strategica finalizzata a favorire una maggiore capacità di coordinamento e programmazione degli interventi che interessano il territorio negli anni a venire. L’individuazione di dettaglio e la fattibilità degli interventi è dunque realizzata tramite appositi progetti di fattibilità e approfondimenti specifici che saranno sviluppati come azione del piano. Questo al fine di mantenere il piano il più possibile adattabile ad un contesto normativo in rapida evoluzione e scalabile in un territorio complesso. Infine, la gradualità dell’attuazione è finalizzata a favorire una maggiore partecipazione del territorio in tutte le fasi di sviluppo degli interventi.
3.2. L’Iter di Approvazione del PRMC: un Processo collaborativo
L’elaborazione e l’approvazione del Piano Regionale della Mobilità Ciclistica hanno seguito un percorso rigoroso e partecipato, articolato in diverse fasi fondamentali:
- Studio dell’esistente (Quadro esigenziale): Tra novembre 2019 e marzo 2020, è stata condotta un’analisi approfondita della situazione attuale della mobilità ciclistica in Piemonte, identificando le esigenze e le criticità del territorio. Questo studio ha fornito le basi conoscitive per la successiva pianificazione.
- Co-Pianificazione con la scala Nazionale nel PGMC: Da marzo 2020 ad agosto 2022, il processo ha interessato una fase di co-pianificazione per la redazione del Piano Generale della Mobilità Ciclistica (PGMC) a livello nazionale, assicurando l’allineamento con le strategie e gli obiettivi nazionali.
- Validazione ed integrazione del Progetto di Rete Regionale: Tra marzo e ottobre 2020, è stata effettuata la validazione e l’integrazione del progetto di rete ciclabile regionale, affinando il disegno delle infrastrutture e delle connessioni.
- Sviluppo delle strategie e delle linee guida: Da novembre 2020 a marzo 2021, sono state elaborate le strategie dettagliate e le linee guida operative che avrebbero guidato la realizzazione degli interventi previsti dal piano.
- Redazione degli allegati tecnici e individuazione priorità: Tra marzo e novembre 2021, si è proceduto alla stesura degli allegati tecnici del piano e all’individuazione delle priorità di intervento, definendo le azioni più urgenti e strategiche.
- Approvazione all’interno del PrMoP: Il culmine di questo processo è stata l’approvazione del PRMC all’interno del Piano Regionale della Mobilità e dei Trasporti (PrMoP) con la DGR 14-6571 del 06.03.2023, successivamente integrata dalla DGR 35-6638 del 21.03.2023. Questo passaggio ha sancito l’ufficialità e l’operatività del Piano.
Questa metodologia iterativa e collaborativa ha permesso di costruire un piano robusto e condiviso, capace di rispondere in modo efficace alle esigenze del territorio e di integrarsi armoniosamente con le altre programmazioni regionali, come la Strategia Regionale sui Cambiamenti Climatici (SRCC), il Piano Regionale della Qualità dell’Aria (PRQA) e il Piano Energetico Ambientale Regionale (PEAR), oltre ai piani provinciali e ai PUMS (Piani Urbani della Mobilità Sostenibile) dei Comuni.
3.3. Temi e Strategie del PRMC: Infrastrutture, Cultura e Governance
- 3.1. Gli obiettivi di risultato
Gli obiettivi che la Regione ha già assunto all’interno della propria pianificazione vigente e che il PRMC ha voluto ribadire hanno una duplice finalità: aumentare la quantità di spostamenti in bicicletta migliorando la qualità dell’esperienza in bicicletta in termini di sicurezza e percorribilità.
Quantità |
Aumentare il numero di persone che sceglie di spostarsi in bicicletta in sicurezza per scopi quotidiani e per scopi turistici sia per gli spostamenti urbani che intercomunali (favorendo l’intermodalità), riducendo il ricorso ai mezzi motorizzati privati. |
Qualità |
Rendere il territorio percorribile il territorio in bicicletta in maniera più sicura da parte di tutti i tipi di utenti, migliorandone l’attrattività e la sostenibilità. |
- 3.2. I target da raggiungere
Il PRMC, recependo le disposizioni normative e gli obiettivi di altri piani, declina gli obiettivi di risultato nei seguenti “target” da raggiungere per diverse scale temporali:
Obiettivi di risultato (dal PRMT) | Indicatore | U.M. | Orizzonte temporale | ||
SR | 2030 | 2050 | |||
1. Aumentare la sicurezza reale e percepita degli spostamenti[3] | Indice di mortalità degli incidenti stradali che coinvolgono velocipedi | n. morti ogni 1.000 incidenti | 21.9 (1002 incidenti e 22 morti) (media 2019-18-17-16) | – 50% (rispetto a SR) | -> 0% |
2. Aumentare la vivibilità del territorio e dei centri urbani e contribuire al benessere dei cittadini[4] | Split modale complessivo (media Piemonte) (% bicicletta) | % bici su totale spostamenti | 3.5% (2011) | ≥ 8% | ≥ 17% |
Split modale urbano (media Piemonte) | % bici | 5% (2011) | ≥ 10% | ≥ 23% | |
Split modale interurbano (media Piemonte) | % bici | < 1% (2011) | ≥ 3% | ≥ 10% | |
Inattività fisica[5] | % Popolazione inattiva | 29.9% (2019) | -15% (rispetto a SR) | -20% (rispetto a SR) | |
3. Aumentare la competitività della regione e lo sviluppo di imprese, industria e turismo[6] | Indicatore di sviluppo cicloturistico | n./d. | Fenomeno limitato
| + Incremento
| ++ Incremento
|
- 3.3. Le strategie e le azioni del PRMC
Il raggiungimento degli obiettivi / target fissati richiedono un impegno che superi la settorialità verso un modello di lavoro maggiormente olistico, intersettoriale e integrato. È dunque necessario intervenire sia sulle infrastrutture e il parco mezzi ma anche sui comportamenti, la cultura di mobilità nonché promuovere una maggiore coordinamento dell’azione locale. In linea con l’approccio generale promosso a livello regionale, il PRMC individua le proprie strategie e azioni facendo riferimento a tre dimensioni principali:
- Dimensione fisica o “infrastrutturale” delle reti, dei nodi e dei servizi
- Dimensione umana e “comportamentale”
- Dimensione organizzativa sulla “governance”
I suddetti tre macro-temi sono interconnessi, ciascuno con strategie specifiche volte a promuovere la mobilità ciclistica in Piemonte:
Dimensione d’intervento | Descrizione / Necessità |
Cultura | Si tratta dell’insieme degli interventi che mirano a modificare la domanda di mobilità. Esigenza: È necessario agire sulla sfera comportamentale e culturale per promuovere la modifica di abitudini consolidate definendo azioni a supporto dei vari stadi del cambio comportamentale: dall’informazione per la presa di coscienza degli individui al mantenimento dei comportamenti virtuosi. |
Governance | Si tratta dell’insieme degli interventi che mirano a costruire un efficace modello organizzativo e di coordinamento dell’azione regionale e locale per l’attuazione degli interventi. Esigenza: È necessario limitare la frammentazione degli interventi, stabilire dei criteri più chiari per la gestione delle risorse e della realizzazione degli interventi, nonché favorire un approccio “evidence-based” per la determinazione delle priorità. |
![]() | Macro Azioni A.1) Completare il sistema delle ciclovie turistiche europee e nazionali A.2) Completare e connettere la rete cicloturistica di interesse regionale A.3) Sviluppare un sistema di ciclovie regionali per la mobilità sistematica di bacino A.4) Riqualificare e mettere in sicurezza la rete ciclabile nelle aree urbane ed extraurbane A.5) Favorire l’intermodalità in bicicletta e la micromodalità con il trasporto pubblico A.6) Migliorare i servizi al ciclista |
![]() | B.1) Razionalizzare e uniformare la comunicazione regionale sulla mobilità ciclistica B.2) Sensibilizzare la società civile sulla mobilità ciclistica B.3) Qualificare i tecnici, pubblici e privati, sulla mobilità ciclistica B.4) Rendere attrattiva la mobilità ciclistica per i pendolari |
![]() | C.1) Rafforzare la governance regionale sulla mobilità ciclistica C.2) Migliorare la conoscenza del fenomeno della mobilità ciclistica C.3) Attivare collaborazioni scientifiche per migliorare le policy |
- Infrastrutture: rendere la bicicletta la scelta più ovvia per spostarsi
L’obiettivo principale della strategia è creare una rete ciclabile di alta qualità, sicura e connessa, che renda la bicicletta la modalità di trasporto preferita per un numero crescente di cittadini. Le strategie chiave includono le seguenti attività:
- Completare il sistema delle ciclovie turistiche europee e nazionali: La Regione si impegna a ultimare e valorizzare percorsi di grande rilevanza come Eurovelo, VenTO, le Vie Francigene e altri itinerari di interesse storico-culturale, che attraggono un turismo sempre più orientato alla mobilità dolce.
- Completare e connettere la rete cicloturistica con le reti per la mobilità quotidiana: Un aspetto fondamentale è l’integrazione tra i percorsi a vocazione turistica e quelli destinati agli spostamenti quotidiani (casa-lavoro, casa-scuola). Il piano prevede la realizzazione di 28 itinerari strategici per un totale di circa 000 km, che copriranno l’intero territorio regionale. A questi si aggiungono 4 cluster per la mobilità sistematica[7], vere e proprie “Superciclabili” dedicate al pendolarismo nei principali bacini di mobilità individuati nel PRMT, per un’estensione di circa 250 km. Questi percorsi sono progettati per offrire collegamenti rapidi e sicuri tra le aree residenziali e i centri di attività.
- Favorire l’intermodalità con il trasporto pubblico: Per estendere il raggio d’azione della bicicletta, la Regione promuove soluzioni che facilitino il trasporto delle biciclette sui mezzi pubblici (treni, autobus) e la creazione di parcheggi sicuri e attrezzati presso le stazioni e i nodi di interscambio.
- Migliorare i servizi al ciclista: Questo include l’installazione di punti di ricarica per e-bike, officine di riparazione, punti acqua, segnaletica chiara e uniforme, e servizi di noleggio biciclette, per rendere l’esperienza del ciclista più confortevole e accessibile.

La realizzazione di questi interventi infrastrutturali è supportata da una pluralità di strumenti finanziari, che includono fondi regionali, statali ed europei. Tra questi spiccano i fondi FESR (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale) 2021-2027, con programmi specifici come “Strategie Urbane d’Area” e “PieMonta in bici”, ed i fondi del P.N.R.R. (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), che finanziano progetti di grande respiro come la Ciclovia Ven.To. Altri bandi regionali, come “Percorsi Ciclabili Sicuri” e “Ambiti Urbani”, contribuiscono a finanziare interventi mirati di carattere strategico locale e sovralocale. Un passo significativo nell’ambito della definizione ed attuazione delle nuove infrastrutture è stata l’adozione, a marzo 2023, delle “Linee Guida Tecniche regionali per infrastrutture ciclistiche di qualità”, che garantiscono standard elevati nella progettazione e realizzazione delle nuove piste ciclabili.
Un Quadro Dettagliato degli Interventi infrastrutturali
Attualmente, la Regione Piemonte è impegnata in una serie di attività concrete per l’attuazione del PRMC, che tra l’altro prevedono la realizzazione di vari interventi infrastrutturali come di seguito riportato.
Infrastrutture:
- Fondi FESR 2021-2027 (stanziamento complessivo di 40 mln €):
- Bando “PieMonta in bici: Infrastrutture ciclistiche strategiche” (4 mln €): Interventi nei Comuni di Cuneo e Vercelli; previsto lo stanziamento di ulteriori 6 mln € per i Comuni di Bra e Collegno.
- Bando “PieMonta in bici: Interventi infrastrutturali strategici di mobilità ciclistica nelle aree dei siti Unesco (Residenze Sabaude e Langhe, Roero e Monferrato) e del Lago Maggiore” (30 mln €):
Progetti ammessi a finanziamento: “Corona di Delizie in bicicletta” (Ente Beneficiario Capofila Città Metropolitana di Torino), la “Ciclovia Stresa – Verbania” (Ente Beneficiario Capofila Provincia del Verbano Cusio Ossola) e la “Ciclovia Alba – Canelli” (Ente Beneficiario Capofila Comune di Alba).
Tempi d’attuazione: Conclusione prevista entro il 2028.
- Bando “Priorità V ”Coesione e sviluppo territoriale (Obiettivo strategico 5) ”, Azione V.5i.1 Strategie Urbane d’Area (SUA) ” (22 mln €):
Progetti ammissibili a finanziamento: S.U.A. 1 ALTO NOVARESE E BASSA VALSESIA, S.U.A. 3 LANGHE, S.U.A. 8 VALLI DI SUSA E SANGONE, S.U.A. 9 CIRIACESE, S.U.A. 10 CANAVESE ED EPOREDIESE, S.U.A. 12 AREA METROPOLITANA OVEST, S.U.A. 13 AREA METROPOLITANA SUD – PIOSSASCO.
Tempi d’attuazione: Conclusione prevista entro il 2028.
- Fondi PNRR (9 mln €):
Ciclovia Vento: lotto funzionale Trino Vercellese-Valenza.
Tempi d’attuazione: Conclusione entro giugno 2026.
Stato attività: Appalto in corso, con il 60% dei lavori già realizzati.
- Fondi DM 517/2018 (complessivo di 4 mln €):
Ciclovia Vento: lotto funzionale Borgo Revel – Trino Vercellese.
Tempi d’attuazione: Conclusione entro giugno 2026.
Stato attività: Appalto in corso.
- Fondi Regionali Mobilità Ciclistica Pendolare (complessivo di 5 mln €):
Destinatari: Comune e Provincia di Asti (cicloposteggio e completamento ciclabilità), Comune e Provincia di Novara (pista ciclabile Novara – Caltignaga), Comune e Provincia di Alessandria (piste ciclabili ambito urbano), CMTO (Asse Torino – Venaria).
Stato attività: Interventi in corso.
- Fondi Regionali per Bando Percorsi Ciclabili Sicuri (complessivo di circa 18 mln €):
Programma: 22 interventi ammessi a finanziamento per la realizzazione di piste e percorsi ciclabili di carattere sovralocale a servizio degli spostamenti casa-lavoro / casa-scuola.
Stato attività: 14 interventi sono già conclusi, mentre 8 sono in corso.
- Fondi Regionali per Accordo di Programma (AdP) con l’Unione Montana dei Comuni della Valle di Lanzo Ceronda e Casternone (complessivo di 500.000,00 €):
Stato attività: In corso
- Cultura: favorire un cambio di comportamenti e abitudini
Le infrastrutture da sole non bastano: è fondamentale promuovere un cambiamento culturale che incentivi l’uso della bicicletta e ne faccia percepire i molteplici benefici. Le strategie in questo ambito si concentrano su:
- Miglioramento e uniformazione della comunicazione regionale sulla mobilità ciclistica: L’obiettivo è veicolare messaggi chiari, coerenti e accattivanti che evidenzino i vantaggi della bicicletta per la salute, l’ambiente e la qualità della vita.
- Sensibilizzazione della società civile tramite campagne di comunicazione: La Regione promuove attivamente campagne informative e di sensibilizzazione, come quelle veicolate attraverso i canali social con l’hashtag #Piemontainbici, che mostrano storie e testimonianze di ciclisti, evidenziando come la bicicletta sia un mezzo per la libertà, la salute e la connessione con il territorio. Vengono inoltre create infografiche dettagliate per ogni ciclovia (es. R1 Eurovelo8, R6 Via Francigena, R15 Corona di Delizie), fornendo informazioni utili su tappe, chilometraggi e servizi.


- Qualificazione delle competenze dei tecnici e dei professionisti: Attraverso corsi di formazione specifici, la Regione mira a dotare i tecnici e gli amministratori locali delle competenze necessarie per progettare, realizzare e gestire al meglio le infrastrutture ciclabili. Esempi includono il progetto “ASSIEME.IT” (Ambiti Scolastici, Sicurezza stradale E Mobilità attiva Emergente con Interventi Tecnici condivisi) e le “Masterclass: promuovere la mobilità attiva e riqualificare gli ambiti urbani”, eventi di formazione per tecnici e amministratori comunali.
- Incentivazione della mobilità ciclistica per renderla più attrattiva: Questo può includere programmi di bike-to-work, incentivi all’acquisto di biciclette elettriche o tradizionali, e la promozione di eventi e iniziative che favoriscano l’uso della bicicletta. Il sito istituzionale della Regione Piemonte dedica un’intera sezione alla “Mobilità Ciclistica”, offrendo schede informative e approfondimenti, fungendo da punto di riferimento per cittadini e operatori.
Un Quadro Dettagliato degli Interventi culturali
- Campagna di Comunicazione PieMonta in bici (circa 30.000,00 €):
- Progetto Interreg Europe Cycling Waterways (52.400,00 €):
Tempi d’attuazione: Conclusione prevista entro aprile 2028.
Stato attività: In corso.
- Progetto ASSIEME (140.000 €):
Obiettivo: Promozione della mobilità sostenibile non motorizzata (a piedi e in bici) e sicura, con particolare attenzione alla creazione di zone scolastiche più sicure e gradevoli. Il progetto prevede strategie di sensibilizzazione e formazione che coinvolgono amministratori, tecnici, mobility manager scolastici, docenti, famiglie, studenti e cittadini.
Fine specifico: Analisi della sicurezza stradale dei percorsi casa-scuola (fino a un massimo di tre zone scolastiche per Comune) e accompagnamento nella definizione degli interventi specifici prioritari per migliorare l’accessibilità in sicurezza per gli utenti.
Beneficiari: sono state avviate le attività per 10 Comuni
- Governance: facilitare i processi decisionali e uniformare gli interventi
Una governance efficace è essenziale per garantire la coerenza e l’efficacia delle politiche di mobilità ciclistica. Le strategie in questo ambito mirano a:
- Rafforzare la cooperazione istituzionale: La Regione ha istituito un “Tavolo interdirezionale – gruppo di lavoro ciclabilità” che coinvolge diverse Direzioni e Settori regionali (Sanità, Ambiente, Agricoltura, Opere Pubbliche, Trasporti e Logistica, Cultura e Commercio, Coordinamento politiche e Fondi europei – Turismo e Sport). Questa collaborazione multidisciplinare assicura un approccio integrato e una condivisione delle competenze in tutte le fasi del lavoro. Tale struttura si relaziona e si confronta con gli Enti Locali a cui dà supporto per temi specifici ed in base alle varie opportunità di finanziamento.
- Produzione di linee guida e standard: Per garantire uniformità e qualità degli interventi, la Regione elabora e diffonde linee guida e standard tecnici per la progettazione della rete ciclabile e la segnaletica, evitando frammentazioni e disomogeneità.
- Predisporre banche dati ufficiali e report di monitoraggio: La raccolta e l’analisi dei dati sono fondamentali per valutare l’efficacia delle politiche e orientare le decisioni future. La Regione monitora la rete PRMC in collaborazione con soggetti come FIAB (Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta), anche attraverso un approccio GIS (Geographic Information System) partecipativo, che permette di tracciare e visualizzare la rete ciclabile. L’integrazione del PRMC nel Geoportale Piemonte offre una piattaforma avanzata per la gestione e la visualizzazione della rete.
- Promuovere ricerca e innovazione sulle policy ciclabili: La Regione è attiva nella ricerca di soluzioni innovative e nell’applicazione delle migliori pratiche a livello europeo, anche attraverso la partecipazione a progetti finanziati da fondi europei, come il progetto Interreg “Cycling Waterways”, che mira a valorizzare i corsi d’acqua come corridoi ciclabili, con un focus su canali (106 km di ciclovie su 1.124 km totali), torrenti (420 km su 4.290 km totali) e fiumi (805 km su 1.237 km totali).
- Conclusioni
La politica regionale del Piemonte per la mobilità ciclistica non è solo un insieme di obiettivi e strategie, ma un impegno concreto e tangibile per trasformare il territorio e migliorare la qualità della vita dei suoi abitanti. Attraverso un approccio integrato che unisce investimenti in infrastrutture moderne e sicure, la promozione di una cultura della bicicletta e una governance collaborativa e innovativa, la Regione mira a costruire un futuro in cui la bicicletta vuole essere sempre più la scelta naturale per spostarsi.
Con il Piano Regionale della Mobilità Ciclistica, la Regione intende tracciare la via per un Piemonte più sostenibile ed efficiente: un Piemonte in rete, in cui la bicicletta sia una scelta sicura, piacevole e vantaggiosa per sempre più persone, al pari degli altri mezzi.
Lo fa attraverso un piano d’azione innovativo, ispirato alle eccellenze in Europa, fondato sui bisogni specifici di un territorio eccezionale per varietà e opportunità come il Piemonte. L’evoluzione che la Regione ha in mente chiede infrastrutture, ma anche convinzione e uno scatto culturale. Vede alla bici come un’esperienza comune di benessere quotidiano: in città e tra città, nella natura, per turismo, volto ad incoraggiare la vita locale, l’economia, l’ambiente ed esaltare il dinamismo e la bellezza del territorio.
Bibliografia
Decreto Legislativo 30 aprile 1992, n. 285 “Nuovo codice della strada” (e successive modifiche)
Decreto Ministeriale 05 novembre 2001, n. 6792 “Norme funzionali e geometriche per la costruzione delle strade”
Decreto Ministeriale 19 aprile 2006, “Norme funzionali e geometriche per la costruzione delle intersezioni stradali”
Decreto Ministeriale 39 novembre 1999, n. 557 “Regolamento recante norme per la definizione delle caratteristiche tecniche delle piste ciclabili”
D.P.R. 16 dicembre 1992, n. 495 “Regolamento di esecuzione e di attuazione del nuovo codice della strada”
Legge 11 gennaio 2018, n. 2 “Disposizioni per lo sviluppo della mobilita’ in bicicletta e la realizzazione della rete nazionale di percorribilità ciclistica”
Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, 26 ottobre 2020, “Linee guida per la redazione e l’attuazione del “Biciplan”
Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, 22 gennaio 2019, Allegato 4 SNCT, Reguisiti di pianificazione e standard tecnici di progettazione per la realizzazione del sistema nazionale delle ciclovie turistiche”
Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, prot. n°777, 27/04/2006, “II° Direttiva sulla corretta ed uniforme applicazione delle norme del Codice della Strada in materia di segnaletica e criteri per l’installazione e la manutenzione”
National Association of City Transportation Officials (Nacto), Urban street design guide, 2013
National Association of City Transportation Officials (Nacto), Global street design guide, 2016
National Association of City Transportation Officials (Nacto), Designing street for kids, 2020
National Association of City Transportation Officials (Nacto), Don’t Give Up at the Intersection, 2019
Regione Piemonte, Prof. Ing. Maternini, presentazione “Le rotatorie di seconda generazione”, 2009
Regione Piemonte, “Linee guida Zone 30”, 2007-2009
Texas Transport Institute, Kay Fitzpatrick, Paul J. Carlson, Mark D. Wooldridge, and Marcus A. Brewer, “Design factors that affect driver speed on suburban arterials”, 2000
C.R.O.W, Design Manual for bicycle traffic, 2016
C.R.O.W, Design Manual for bicycle traffic, 2007
Montieri Macchi, “Progettare Ciclabilità Sicura, Guida all’applicazione del DL.76/2020”, 2020.
Regione Piemonte, “Piano regionale della mobilità ciclistica – Documento di Piano ai sensi della Legge n°2/2018 art. 5”, 2021.
Sitografia
Regione Piemonte. Aree tematiche. Mobilità ciclistica: https://www.regione.piemonte.it/web/temi/mobilita-trasporti/mobilita-ciclistica/mobilita-ciclistica
Geoportale Piemonte: Rete ciclabile di interesse regionale di cui al Piano regionale della mobilità ciclistica 2023 (PRMC 2023) https://www.geoportale.piemonte.it/geonetwork/srv/ita/catalog.search#/metadata/r_piemon:89ff8ac8-6499-454d-bde8-7da6adb475c6
Il Piano Regionale della Mobilità Ciclistica in Piemonte: video di presentazione: https://www.youtube.com/watch?v=qIZRl4jLMag
[1] D.C.R. n. 256-2458/2018
[2] lo strumento operativo per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità dell’Agenda 2030 e della Strategia Nazionale
[3] l’obiettivo numero 1 relativo alla sicurezza è in linea rispetto alle indicazioni del PRMT e ai più recenti indirizzi per il Piano Nazionale di Sicurezza Stradale.
[4] L’obiettivo numero 2 relativo allo split modale riprende gli obiettivi del PRMT sulla ciclabilità e li specifica rispetto al contesto urbano ed interurbano. Il valore è stato individuato in base all’analisi degli spostamenti per le diverse fasce di spostamento considerando generalmente gli spostamenti entro i 5 – 10 km come “potenzialmente” ripartibili sulle due ruote. Si specifica, che il PRMC intende raggiungere tali quote modali favorendo in particolare la sostituzione delle percorrenze chilometriche da mezzi motorizzati privati concorrendo così alla riduzione degli inquinanti e consumi energetici come espresso dal PRMT (obiettivo E) e dal PRQA
[5] L’obiettivo numero 2 relativo all’attività fisica ricalca i target definiti dall’OMS relativamente all’inattività fisica all’interno del Global Action Plan on Physical Inactivity e recentemente assunti nelle recenti “linee d’indirizzo sull’attività fisica per le differenti fasce d’età e con riferimento a situazioni fisiologiche e fisiopatologiche e a sottogruppi specifici di popolazione” approvato nella Conferenza Stato-Regioni del 7 marzo 2019. La mobilità quotidiana, se effettuata (anche solo in parte) a piedi e in bicicletta, rappresenta lo strumento più semplice per garantire il raggiungimento dei livelli “minimi” consigliati dall’OMS.
[6] L’obiettivo numero 3 fissa un target qualitativo che vuole tendere verso un aumento sia in relazione all’ “intensità” del flusso turistico che soprattutto della modalità di trasporto con il quale il territorio viene fruito.
[7] Si tratta di percorsi ciclabili sicuri per la mobilità ciclistica sistematica individuati nei bacini dove avvengono i principali spostamenti per il pendolarismo, ovvero dell’area metropolitana di Torino, nel bacino tra Novara, Vercelli e Borgomanero, nele direttici Cuneo – S.Dalmazzo, Saluzzo -Savigliano e tra le città di Alba e Bra, infine tra Alessandria – Tortona – Novi Ligure




